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MOVIMENTO DEI FOCOLARI



Movimento fondato da Chiara Lubich (1920-2008), personalità carismatica e figura di riferimento del XX secolo, nel solco di un clima fortemente mariano, ecclesiale ed ecumenico.

1. L'ispirazione dei Focolari a Loreto
"Quando tutto iniziò a Trento io non avevo un programma, non sapevo nulla
. L’idea dell’Opera era in Dio, il progetto in Cielo". Lo ha raccontato molte volte Chiara Lubich a chi glielo domandava il semplice e al tempo stesso misterioso inizio del suo Movimento. La prima intuizione, racconta sempre lei, era scattata già nel 1939, ma avrebbe poi avuto bisogno di alcuni anni per sbocciare e per essere alla fine concretizzata. Che cosa era accaduto nel lontano 1939? Silvia Lubich, maestrina di Trento, che poi assumerà il nome di Chiara, era stata invitata ad andare a Loreto per un Convegno di studentesse cattoliche. Loreto, teniamolo bene a mente, sarà il punto di partenza della sua straordinaria esperienza spirituale. Una volta arrivata là, la giovane trentina segue il Corso come tutte le altre studentesse invitate, ma appena può, nei momenti d'intervallo, corre alla Casetta custodita nel Santuario, l’ambiente che secondo la tradizione ha ospitato la Sacra Famiglia a Nazaret. Lei s’inginocchia ogni volta accanto al muro annerito dalle lampade, senza riuscire a pronunciare una parola. C’è qualcosa di misterioso, "qualcosa di nuovo e di divino", dice lei, che l’avvolge, quasi la schiaccia. La giovane maestrina contempla col pensiero la vita verginale dei tre. "Dunque Maria avrà abitato qui" - pensa - "e Giuseppe avrà attraversato la stanza da lì a lì. Gesù Bambino in mezzo a loro avrà conosciuto per anni questo luogo. I muri avranno riecheggiato la sua vocetta di infante", e si accorge che le lacrime cadono senza controllo sulle sue guance. Quella convivenza di due vergini con Gesù in mezzo ha per lei un’attrattiva irresistibile. Arriva l’ultimo giorno. La Chiesa è gremita di giovani. Nel suo cuore e nella sua mente si fa strada un pensiero chiaro, che mai si cancellerà: "Tu sarai seguita da una schiera di vergini". Tornata in Trentino, in un paesino della Val di Sole dove faceva scuola, ritrova la sua scolaresca e incontra il suo Parroco. Questi, vedendola molto felice, le domanda: "Hai trovato la tua strada?""Sì", risponde lei. – "Il matrimonio?""No". – "Il Convento?""No". – "Rimarrai vergine nel mondo?""No. È una quarta strada", conclude la futura Chiara, ma neanche lei sa dire quale. La volontà di Dio non si è resa ancora del tutto manifesta.

2. Fondazione e approvazione dei Focolari
Passano 4 anni. È il 7 Dicembre 1943. Chiara racconta: "Quel giorno, mentre compio un atto di carità, avverto che Dio mi chiama a donarmi per sempre a Lui. Chiedo il permesso ad un Sacerdote. L’ottengo. La gioia interiore è inspiegabile, segreta, ma contagiosa. Per vari motivi avvicino giovani della mia età. Vogliono seguire la mia strada. Ma la guerra infuria anche a Trento. Rovine, macerie, morti. I bombardamenti continuano e con essi scompaiono quelle cose o persone che costituivano l’ideale dei nostri giovani cuori. Una amava la casa: è stata sinistrata. Una seconda attendeva il matrimonio: il fidanzato non torna più dal fronte. Il mio ideale era lo studio: la guerra mi impedisce di frequentare l’Università. La lezione che Dio ci offre con le circostanze è chiara: tutto passa. Affiora allora una domanda: ci sarà un ideale che non muore, che nessuna bomba può far crollare? Sì, Dio. Tra le stragi della guerra frutto dell’odio, la luce del carisma dà a noi una nuovissima comprensione. Siamo abbagliate, come per la prima volta, dalla verità su Dio: "Dio è Amore" (1Gv 4, 8): ogni circostanza che ci riguarda, lieta o triste o indifferente che sia, tutto ci appare espressione del suo amore". Chiara e le sue compagne trovano a Trento un appartamento di poche stanze che le ospita nei primi tempi: lo chiamano "la casetta". Si corre nei rifugi di giorno e di notte, ed esse portano ogni volta con sé solo il Vangelo. Un giorno, in una cantina buia e con una candela accesa, lo aprono e trovano una pagina che le illumina. È la preghiera di Gesù prima di morire: "Padre... Che tutti siano una cosa sola" (Gv 17, 11). Hanno nel cuore la convinzione che per quella pagina del Vangelo sono nate, per contribuire cioè all’unità degli uomini con Dio e fra loro, e realizzare così il disegno di Dio sull’umanità. A questo punto il Focolare spicca il volo: altre ragazze vogliono unirsi a loro, per vivere nella carità la spiritualità di comunione del nascente Movimento. Accanto ai "focolari" femminili nascono un po’ alla volta anche quelli maschili. Dal Nord al Sud dell'Italia silenziosamente fioriscono tante piccole "casette" sul tipo di quella sorta a Trento. A pensarci bene, sono una riproduzione in germe della casetta di Nazaret. Una originale convivenza di vergini e sposati, con Gesù in mezzo a loro: questo è, appunto, il "focolare". Nel ’47 il nuovo "carisma" riceve l’approvazione del Vescovo di Trento e nel ’62 quella pontificia ad experimentum, quando papa Giovanni XXIII riconosce il Movimento con il nome di "Opera di Maria". Il Movimento porta questo nome, come si legge negli Statuti, perché "la sua tipica spiritualità, la sua fisionomia ecclesiale, la varietà della sua composizione, la sua diffusione universale, i suoi rapporti di collaborazione e amicizia con Cristiani di diverse Chiese e Comunità ecclesiali, persone di varie fedi e di buona volontà, e la sua presidenza laica e femminile, dimostrano il particolare legame di essa con Maria santissima, madre di Cristo e di ogni uomo"(Statuti Generali, art.2).

3. Sviluppo e "marianità" dei Focolari
a)
a)Di tale Movimento, che potremmo rappresentare come un grande albero, il tronco per così dire portante è costituito dai "Focolari", nuclei di vita comune composti da sole donne o da soli uomini, con voto di castità. Ma oltre al tronco ci sono i rami. Il primo è quello dei Volontari, che si distinguono dai Focolarini perché non fanno vita comune ma abitano per conto proprio. I Volontari animano a loro volta un Movimento a più largo raggio, chiamato "Umanità nuova". Stessa cosa per le famiglie focolarine, da cui si irradia un Movimento più ampio chiamato "Famiglie nuove". Poi c’è il ramo giovani, "Gen", generazione nuova. Ragazzi e ragazze svolgono attività separate. Altrettanto avviene per quelli con meno di 17 anni, detti "Gen 3", e per i bambini, detti "Gen 4". Vi fanno alone due Movimenti più ampi, "Giovani per un mondo nuovo" e "Ragazzi per l’unità". E poi ci sono i rami ecclesiastici: Vescovi, Sacerdoti, Religiosi e Religiose, Seminaristi. I Focolarini hanno una Casa editrice, "Città Nuova", presente in 27 Paesi; un periodico dello stesso titolo con 38 edizioni in 22 lingue, compreso l’arabo e il cinese; un bimestrale di cultura, "Nuova Umanità". Ma la pubblicazione che davvero orienta il Movimento è un semplice foglietto mensile scritto da Chiara Lubich, "Parola di Vita". Tradotto in 80 lingue, è diffuso in 3.400.000 copie. Ma, grazie a radio e tv amiche, si calcola raggiunga qualcosa come 13 milioni di persone di tutto il mondo.
b) Ma il vero cuore pulsante del Movimento batte in quelle che vengono definite "Mariapoli", ovvero le cittadelle di Maria, oasi di amore e di preghiera sparse per il mondo. "Maria - dice Chiara Lubich - è monumento di carità, maestra di tutte le virtù. È il nostro modello. Non immagineremo mai quanto è grande Maria! È tutta rivestita della Parola di Dio. Maria era tutta Parola, solo Parola. Essere Parola viva significa rivivere sulla terra Maria. Se, cercando d’amare, l’amore diventa reciproco, Cristo regna fra due o più. Allora riusciamo a dare Gesù spiritualmente al mondo come Maria lo ha dato fisicamente". Ecco allora spiegata la ragione del vero nome del Movimento, che è Opus Mariae, Opera di Maria, perché Maria è al centro della vita dei Focolarini: "la Sede della Sapienza, una madre di casa", la definisce assai plasticamente Chiara, per sottolineare quello straordinario mistero di semplicità che è adombrato in lei, e che rende possibile, a noi suoi figli, di averla sempre davanti agli occhi come maestra di vita nel quotidiano. "Un giorno - racconta Chiara Lubich -, in un rifugio antiaereo, sotto un violento bombardamento, bocconi a terra, coperta di polvere densa come l’aria, alzandomi, quasi miracolata, in mezzo alle urla dei presenti, calma e piena di pace, mentre ero in pericolo di vita, ho provato nell’anima un profondo dolore: quello di non poter più recitare l’Ave Maria. Allora, non avevo afferrato il senso di quelle parole. Più tardi, quando si andava formando il primo gruppo di Focolarine, e si stava componendo quest’Opera, ho capito quel lamento. Forse era nei piani di Dio che una lode a lei fosse innalzata in quest’epoca: quest’Ave Maria doveva essere fatta di parole vive, di persone che, quasi altre piccole Maria, dessero al mondo l’Amore. Ecco perché, con l’istinto soprannaturale, abbiamo intitolato il movimento: "Opera di Maria".

4. Diffusione del Movimento dei Focolari
Attualmente il Movimento è diffuso in 182 Paesi. I suoi membri sono circa 150mila, gli aderenti e i simpatizzanti oltre 2milioni, tra cui un numero considerevole di appartenenti ad altre religioni come Ebrei, Musulmani, Buddhisti, Induisti, Taoisti; oltre 100mila poi sono gli "amici di convinzioni diverse", che si riconoscono negli ideali del Movimento. Un caso probabilmente unico nella storia della Chiesa, corroborato da una presenza viva ed efficace nel mondo moderno, con 35 "Cittadelle mariane", riviste e realizzazioni editoriali di tutto rispetto, due complessi musicali e molto altro, che fanno la cifra dell'internazionalità e della capillarità del "Movimento dei Focolari" fondato da Chiara Lubich con alcune sue compagne, un freddo giorno d'inverno del 1943, nella tremenda bufera della Seconda Guerra Mondiale. “Un popolo nato dal Vangelo”, così lo definisce la fondatrice, Chiara Lubich con l'obiettivo di cooperare alla costruzione di un mondo più unito, spinti dalla preghiera di Gesù al Padre “Che tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21), nel rispetto e valorizzazione delle diversità. Privilegia il dialogo come metodo, nell’impegno costante di costruire ponti e rapporti di fratellanza tra singoli, popoli e ambiti culturali.

5. Organizzazione del Movimento
a) La mutua e continua carità che rende possibile l’unità e porta la presenza di Gesù nella collettività, è per le persone che fanno parte dell’Opera di Maria la base della loro vita in ogni suo aspetto: è la norma delle norme, la premessa di ogni altra regola». Questa premessa appare sulla prima pagina degli Statuti e dei Regolamenti che delineano la vita del Movimento nel suo insieme e nelle sue diverse diramazioni. Nella “mutua e continua carità” vissuta ed alimentata, dunque, il senso e lo stile del governo del Movimento dei focolari. Il Movimento, diffuso in tutto il mondo, ha un’articolazione sul territorio organizzata in “zone”. 
b)
L’Assemblea generale si riunisce ogni sei anni per l’elezione della Presidente, del Copresidente e dei consiglieri del Centro dell’Opera. A questo organo, tra i suoi compiti, spetta anche di deliberare sulle modifiche degli Statuti generali, sulla modifica dei Regolamenti delle diramazioni e sull’approvazione di altri Regolamenti che si rendessero necessari.
c) Il Centro dell’Opera comprende la Presidente, il Copresidente  i consiglieri eletti dall’Assemblea generale. Esso ha la responsabilità di assicurare ed incrementare l’unità in tutta l’Opera, indirizzandola alla realizzazione dei suoi fini e curandone il coordinamento fra le sue parti.
d)
La presidente. Come è fissato negli Statuti, a presiedere il Movimento sarà sempre una donna. Questo per sottolineare il suo profilo mariano e la sua connotazione prevalentemente laicale e così “conservare il disegno che Dio ha avuto su di esso per averne affidato l’inizio e lo sviluppo a una donna.” Come si legge negli Statuti, “la sua sarà soprattutto una presidenza della carità, perché dovrà essere la prima ad amare e cioè a servire i propri fratelli, ricordando le parole di Gesù: “ … chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10.44).
e)
Copresidente. Gli Statuti stabiliscono che il copresidente deve essere scelto tra i sacerdoti membri della sezione dei focolarini. Rientra tra i suoi compiti di “garantire che la vita interna e le attività dell’Opera di Maria siano conformi alla fede, alla morale e alla disciplina della Chiesa.” Inoltre segue con particolare attenzione le diramazioni dei sacerdoti e diaconi diocesani, dei giovani che si preparano al sacerdozio e quella dei membri maschili di istituti di vita consacrata.
f)
Consiglio generale. Fanno parte del Consiglio generale i membri del Centro dell’Opera ai quali si aggiungono i responsabili centrali  delle segreterie per gli scopi specifici; i responsabili centrali delle diramazioni e dei movimenti a largo raggio. Ha funzioni consultive e deliberative regolate dagli Statuti generali, ma  il suo compito principale è rivolto al mantenimento e all’incremento dello spirito di unità in tutte e fra tutte le componenti del Movimento.
g)
Territorio. Il Movimento sparso nel mondo ha una sua configurazione geografica che ne permette uno sviluppo adatto alle caratteristiche e alle possibilità di ogni singolo territorio. Attualmente è presente in 182 paesi articolati in zone”, intese come luoghi (in alcuni casi regioni in altri intere, o più, nazioni) nelle quali è organizzato il Movimento nel suo complesso. Per ogni “zona” la Presidente nomina come suoi Delegati una focolarina ed un focolarino che hanno la responsabilità per la vita e le attività di quel dato territorio con un consiglio di zona. Ogni zona è composta da diversi centri o focolari (femminili e maschili) i quali con i loro consigli locali promuovono la  diffusione sul posto di tutti gli aspetti e di tutte le opere esistenti nel Movimento. Collegata a loro e sparsa in tutto il territorio, esiste poi una rete di comunità locali composte da persone di ogni età che operano, nei vari ambiti della società, per testimoniare in loco l’unità ed i valori del Vangelo.

Bibliografia
DI LORENZO M., I "Focolari" di Chiara, in Madre di Dio, n. 11 - novembre 2006, pp. 12-13; LUBICH C., Maria. Trasparenza di Dio, Città Nuova, Roma 2003; SALIERNO L. M., Maria negli scritti di Chiara Lubich, Città Nuova, Roma 1993; GALLAGHER J., Chiara Lubich. Dialogo e Profezia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2014; AA., Il patto del '49 nell'esperienza di Chiara Lubich, Città Nuova, Roma 2012; ABIGNENTE L., Dentro la storia dell'umanità; Chiara Lubich, in Edith Stein e la donna, marzo/aprile 2013;  MONACO P., Consacrati per l'unità. Chiara Lubich e i carismi, Città Nuova, Roma 2010; ZANZUCCHI M.- PALIOTTI O., Chiara Lubich, Città Nuova, Roma 2009; CATALANO R., Spiritualità di comunione e dialogo interreligioso. L'esperienza di Chiara Lubich e del movimento dei Focolari, Città Nuova, Roma 2010;  SALVOLDI V., Chiara Lubich. Una divina avventura, Elle Di Ci, Leumann 2008: ZAMBONI F., Chiara Lubich. La sua eredità, San Paolo, Cinisello Balsamo 2009;  FONDI E. M. - ZANZUCCHI M.,  Un popolo nato dal Vangelo. Chiara Lubich e i Focolari, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003.
 






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