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MADRE DELLA SPERANZA


1. Origini bibliche del titolo
Questo titolo ha le sue origini bibliche. Il libro di Siracide, nella versione della Vulgata contiene le parole seguenti: Ego mater pulchrae dilectionis et timoris et agnitionis et sanctae spei (Sir 24,24). Queste parole sono state attribuite alla Vergine Maria. Così il titolo Mater spei appare nella Orazione di sant’Anselmo di Cantenbury e nel Piccolo officio della Beata Vergine Maria (Officium parvum B.M.V). Inoltre lo stesso titolo appare nell’inno Salve, mater misericordiae:
Salve, mater misericordiae,
Mater spei et mater veniae,
Mater Dei et mater gratiae,
Mater plena sanctae letitae,
O Maria.

Lo stesso titolo mariano è presente nei documenti dei sommi pontefici: Paolo VI e Giovanni Paolo II. Il primo di essi in un discorso aveva detto: “Vi sono sintomi di inquietudine in varie regioni che ci tengono tanto preoccupati. Ma la speranza, oggi, più che mai, dominerà nei nostri animi proprio perché abbiamo Maria nel Cielo. A Lei raccomandiamo tutte le nostre necessità, i nostri desideri, le nostre pene: diremo a Lei Mater bonae spei, che ci aiuti e ci assista sempre”. Il titolo Madre della speranza esprime due significati: quello morale e quello cristologico. Esso indica che la Beata Vergine è speranza per tutti coloro che si rivolgono a Lei, chiedendo la sua materna intercessione presso il Cristo. Il secondo significato del titolo sottolinea la divina maternità di Maria. Ella è la Madre della speranza perché ha partorito Colui che è la nostra Speranza – Cristo Gesù. Se dunque, Cristo è la nostra Speranza, allora Colei che lo ha dato alla luce è Madre della speranza.

2.  Il senso teologico del titolo

L’amore materno della Madre è fonte della speranza per i discepoli di Cristo. Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Mater nota che è essenziale della maternità il fatto di riferirsi alla persona. Essa determina sempre un’unica ed irripetibile relazione fra due persone: della madre col figlio e del figlio con la madre. La Madre, esprimendo il suo amore verso ogni suo figlio, ha cura di lui, lo accompagna nel cammino di fede, nella sua crescita spirituale. È proprio alla Madre si rivolge ogni figlio per condividere con Lei i suoi successi, le incertezze, i suoi problemi e le difficoltà. Un figlio attinge dalla madre la speranza, per poter superare le difficoltà e trovare una giusta soluzione, nelle situazioni, in cui dominano disperazione e paura.

3. Maria insegnante della speranza cristiana

La Madre di Cristo insegna alla comunità dei cristiani, di guardare al futuro con la fiducia posta in Dio. La sua esperienza, approfondita nel mistero pasquale di Cristo, diventa fonte di speranza sia per tutta la comunità cristiana, sia per ogni uomo. Come afferma Giovanni Paolo II, la Beata Vergine, sperimentando la vittoria di Cristo sopra le potenze della morte, adesso concede ai cristiani una nuova capacità di aspettare il futuro di Dio e di affidarsi alle promesse di Cristo. All’uomo contemporaneo, Maria offre una visione chiara la vittoria della speranza sull’inquietudine, la vittoria della comunità sulla solitudine, della pace sulle guerre, della gioia e bellezza sulla noia della vita sulla morte. Tra i diversi pericoli, che sono pericolosi per i discepoli di Cristo, la Madre della Speranza insegna di evitare il fatalismo di una passiva rinuncia. Ella insegna come guardare verso il futuro con una convinzione che Dio stesso ci viene incontro. Maria insegna una fiduciosa attesa nelle situazioni difficili, il non lasciarsi prendere dal panico, dalla disperazione e della sfiducia. Maria è dunque per tutti i cristiani una persona che rischiara la condizione dell’uomo e lo invita ad un fiducioso affidamento a Dio e all’affidarsi al suo infinito amore.

4. Maria – segno di sicura speranza per l’umanità

Si deve ricordare che i cristiani nel loro pellegrinaggio di fede, cercando di raggiungere il porto di salvezza, sperimentano la propria debolezza, una drammatica divisione dentro di loro, definita da Paolo Apostolo: infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio (Rm 7,19). Perciò invocano Maria come speranza dei peccatori, riconoscono che Ella è dopo Dio unica speranza. Rivolgono le loro preghiere a questa Madre tenerissima, la quale non abbandona mai i suoi figli, ma intercede ed implora la grazia: la grazia della conversione e del ritorno alla comunione con Cristo di tutti i suoi figli. Perciò i cristiani si rivolgono a Maria sperando nella loro risurrezione spirituale. La Madre di Cristo crocifisso e Risorto, rimane come segno della nostra speranza, come il segno della risurrezione spirituale, alla quale l’uomo viene chiamato nel mistero di Cristo Risorto e al quale sono chiamate le società e i popoli. Maria diventa segno della risurrezione spirituale, alla quale l’uomo è stato chiamato. Questa verità è stata espressa da san Germano di Costantinopoli con le parole seguenti: «Mia Signora, solo Tu sei la mia consolazione offerta a me da Dio, la guida del mio pellegrinaggio, la forza della mia debolezza, la ricchezza della mia povertà, la guarigione delle mie ferite, la consolazione del mio dolore, la liberazione dalle mie catene, la speranza della mia salvezza. Ascolta le mie preghiere, abbi misericordia, Tu, che si mia regina, rifugio, vita, aiuto, speranza e forza». Dalle parole che appena abbiamo sentito risulta che l’incontro con la Madonna, rinvigorisce, consola e riempie di gioia. Perciò, colui che vive la speranza è ottimista, guarda il futuro con calma e con la pace.

5. Madre della speranza e segno della certa speranza

Come abbiamo potuto notare la Beata Vergine è considerata dalla comunità dei cristiani segno di sicura speranza. La nostra conclusione conferma il Concilio Vaticano II che la Madre di Gesù sulla terra brilla come un segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino fino a quando non verrà il giorno del Signore16. La stessa idea è stata riassunta da Giovanni Paolo II che nell’enciclica Evangelium vitae, aveva notato che come popolo pellegrinante, popolo della vita e per la vita, camminiamo fiduciosi verso un nuovo cielo e una nuova terra (Ap 21, 1), volgiamo lo sguardo a Colei che è per noi segno di sicura speranza e di consolazione. Maria non solo indica una realtà che in Lei è stata ormai realizzata, ma Ella accompagna il popolo di Dio sulle vie del pellegrinaggio terreno. Perciò il pontefice si rivolge ai fedeli con appello: accogliete Maria nelle vostre case, accogliete Maria come Madre ed esempio. Essa vi indicherà le vie del Vangelo. Essa vi farà conoscere Cristo e amare la Chiesa. Essa vi mostrerà la via della vita, vi aumenterà la fiducia nelle vostre difficoltà. In essa la chiesa e il cristiano trovano sempre la fonte di consolazione e di speranza. In questa prospettiva escatologica, i credenti sono chiamati a riscoprire la virtù teologale della speranza, di cui hanno già udito l'annunzio dalla parola di verità del Vangelo (Col 1, 5). Il fondamentale atteggiamento della speranza, spinge il cristiano a non perdere di vista la meta finale che dà senso e valore all'intera sua esistenza, ma dall'altra, gli offre le motivazioni solide e profonde per l'impegno quotidiano nella trasformazione della realtà per renderla conforme al progetto di Dio. Come ricorda l'apostolo Paolo: «Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Poiché nella speranza noi siamo stati salvati» (Rm 8, 22-24). I cristiani sono chiamati a rinnovare la loro speranza nell'avvento definitivo del Regno di Dio, preparandolo giorno dopo giorno nel loro intimo, nella Comunità cristiana a cui appartengono, nel contesto sociale in cui sono inseriti e così anche nella storia del mondo.

Bibliografia

KOCHANIEWICZ B., Maria, madre della speranza, nei documenti del Magistero in Sabato Mariano, Centro di Cultura Mariana "Madre della Chiesa", Roma 19 maggio 2007.

VEDI ANCHE:
- SEGNO DI SICURA SPERANZA
- SPERANZA CRISTIANA






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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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