1. Origine del Votum sanguinis
Veniva chiamato così il giuramento promozionale di difendere la concezione immacolata di Maria anche a costo della vita e dello stesso spargimento di sangue -  Votum de tuenda immunitate Deiparae Virginis Mariae ab originili peccato usque ad effusionem Sanguinis -, introdotto nei primi anni del 1600 dall'università di Siviglia, seguita nel 1617 da quella di Granata e poi, via via, da altre università spagnole e da quelle italiane legate alla Spagna. Esso influenzerà anche ordini religiosi, santi, confraternite e fedeli. Il primo Ordine religioso ad emettere il voto, fu quello dei Francescani nel 1621, mentre tra le personalità insigni della Chiesa si annoverano il Bellarmino (†1621), Bossuet (†1704), Leonardo da Porto  Maurizio (†1751) e tanti atri.

2. Una lunga controversia
Questo voto provocherà una lunga controversia, iniziata con l’opposizione di Ludovico Antonio Muratori (†1750) che riterrà il “voto sanguinario”, imprudente, gravemente colpevole e ispirato da falsa pietà, dato che non era lecito esporre la propria vita per un’opinione non approvata dal magistero della Chiesa. Contro questo voto egli prenderà posizione sopratutto in due opere:  De ingeniorum moderatione in religioso negotio del 1714 e De superstitione vitanda sive censura voti sanguinarii in honorem Immaculatae Conceptionis del 1740. La tesi del Muratori fu duramente contestata in varie parti d’Europa, e tra i più convinti oppositori si annovera sant’Alfonso Maria de Liguori (†1787), il quale in una sua celebre apologia contestò l’affermazione di opinabilità a riguardo dell’Immacolata Concezione, che già nel 1661 papa Alessandro VII con la bolla “Sollicitudo” aveva vietato di negare sotto qualsiasi forma, perché esistevano due motivi che garantivano per certa tale dottrina: il plebiscitario consenso dei fedeli e la celebrazione della festa dell'8 dicembre, estesa nel 1708 da Clemente XI (1700-1721), alla Chiesa universale. Tra le risposte all’opera di Muratori è anche da ricordare quella del sacerdote ascolano Francesco Antonio Marcucci, fondatore delle Pie Operaie dell’Immacolata concezione, poi Vescovo di Montalto e Vicegerente di Roma (†1798), con uno scritto latino dal titolo Causa Immaculatae Conceptionis del 1743 a noi non pervenuto ma riassunto dallo stesso Marcucci nell’Orazione per l’Immacolata, sotto lo pseudonimo di Syllepsio Picentino.

Bibliografia
SICARI A. M., Il secondo grande libro dei Santi, Jaca Book, Milano 2006, p. 363; DE FIORES S., Maria, immacolata e santa. Icona dell'agape trinitaria e archetipo della persona creata in Cristo, Pontificia Facoltà Teologica Marianum, Roma 1997, p. 16; Votum de tuenda immunitate deiparae Virginis Mariae ab originali peccato usque ad effusionem sanguinis a Lampridiana censura vindicatum dissertatio brevi calamo texta a Joanne Baptista ex comitibus Gaddi patricio Foroliviensi, Venetiis, apud Guillelmum Zerletti, anno a Virginis partu 1754; STRICHE J., Le voeu du sang en faveur de l'Immaculée Conception. Histoire et bilan d'un controverse, 2 Voll., Roma 1959; MARCUCCI F. A., Orazione per l'immacolata concezione di Maria sempre Vergine, N. Ricci stampatore, Ascoli 1760; SANTONICOLA A., Il "voto del sangue" per l'Immacolata e Sant'Alfonso de' Liguori, in Virgo Immaculata, VIII, n. 3, pp. 129-150.