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MARIA, DONNA DI FEDE


Questa qualità fu messa in evidenza da Elisabetta, visitata da Dio nella sua vecchiaia e nella sua condizione di sterile, quando diede il benvenuto alla sua giovane parente venuta a trovarla: «E veramente beata colei che ha creduto, perche si compiranno le cose a lei dette dal Signore» (Lc 2, 45). «Colei che ha creduto»: ecco la frase che sintetizza la vita e la personalità della Madonna, giacché ella - come ce la presentano i libri sacri - altro non fu se non «colei che ha sempre creduto», per antonomasia! Con la sua esclamazione Elisabetta diede, per cosi dire, una identificazione della personalità morale e spirituale della sua santa parente, Madre del suo Signore. La fede di Maria ci colpisce se confrontiamo il suo atteggiamento davanti alle parole dell'arcangelo Gabriele con l'atteggiamento di Zaccaria all'apparizione e all'annuncio dell'angelo nel tempio. La risposta di Zaccaria all'angelo che gli annunciava la prossima maternità di sua moglie Elisabetta fu alquanto simile a quella del razionalista: «Da che cosa potrò conoscere questo? Infatti io sono vecchio e mia moglie è avanzata in età» (Lc 1, 18): una domanda e una costatazione che, al dire dell'angelo, rivelano la sua incredulità: «Ed ecco sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui avverranno queste cose, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno al loro tempo» (Lc 1, 20).

Zaccaria quindi vuole vedere prima di convincersi, prima di credere (se questa, nel caso specifico, è parola giusta!). Egli vuole la verifica, giacché il messaggio dell'angelo gli rivela un fatto che secondo i criteri della cosiddetta normalità, degli eventi cosiddetti «naturali», non dovrebbe e quindi non potrebbe avverarsi! Vuole la prova, non si fida di Dio. Si direbbe che la sua inclinazione lo portava a porre certi limiti al potere, alla sapienza e alla provvidenza di Dio. La misura del possibile era l'esperienza, il ragionamento, la normalità: insomma, si direbbe oggi, le scienze naturali o scienze umane, e il common sense. Non importava che l'angelo gli avesse detto che la sua preghiera era stata esaudita! (v. 13).

Ma riportiamo lo sguardo su Maria santissima. Al primo saluto dell'angelo: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne» (Lc 1, 28), ella si turba; ma solamente perché non poteva capire il senso del saluto: «Si chiedeva cosa fosse tale saluto» (v. 29). Quando poi l'angelo le annuncia che sarebbe diventata madre di Gesù, il «Figlio dell'Altissimo», il Messia (v. 31 s), ella gli chiede: «Come sarà questo, giacché non conosco uomo?» (v. 34). A prima vista questa domanda di Maria sembra uguale a quella di Zaccaria. Ma, di fatto, mentre Zaccaria chiede prove, perche ciò che gli annuncia l'angelo gli pare impossibile, Maria fa presente il suo voto di verginità, voluto da Dio, quindi la volontà di Dio per lei da una parte; e, d'altra parte, chiede all'angelo se il suo messaggio sia da Dio, sia, in altre parole, volontà di Dio anch' esso: perciò chiede di sapere se è la stessa volontà di Dio, lo stesso Dio, che vuole la sua verginità e la sua maternità. Quali segni potrà avere che ciò che le predisse l'angelo era davvero da Dio, volontà dell'Altissimo? La differenza tra ciò che Maria chiede e ciò che chiede Zaccaria è lampante. Maria non vuole prove, non fa presente l'impossibilità - che umanamente sembra esserci - tra il suo non conoscere uomo e la sua maternità: chiede solamente i segni del «digitus Dei», giacché era convinta (come le disse poi l'angelo) che «niente è impossibile a Dio» (Lc 1, 37). Perciò l'angelo non reagisce alla domanda di Maria come reagì nel caso di Zaccaria, ma viene incontro alla sua richiesta dandole due segni. Perciò Maria appena vede i segni dell'intervento divino, del braccio onnipotente dell'Altissimo, risponde senza nessuna esitazione: «Ecco la serva del Kyrios, che avvenga a me secondo la tua parola!» (v. 3S).

Razionalismo da parte di Zaccaria; soprarazionalità della fede in Maria! Vergine e Madre, donna di fede, vergine a motivo della fede, madre prima per la fede, poi secondo la carne, Maria è vista nell'ottica dei Padri come «typus Ecclesiae», tipo della Chiesa, la quale, come afferma il Concilio «essa pure è vergine, che custodisce integra e pura la fede data allo Sposo, e ad imitazione della madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito Santo, conserva verginalmente integra la fede, solida la speranza, sincera la carità» (LG 64). Il Concilio poi ci presenta Maria come colei che «avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce» (LG 58). Quelle parole pronunciate all'Annunciazione: «Ecco la serva del Signore», diventano il motto e il programma del suo pellegrinaggio terreno e della sua peregrinazione spirituale! Tutta la vita di Maria fu animata, illuminata, sostenuta e cadenzata da una fede sempre crescente: una fede che dovette essere il lievito del primo e primitivo nucleo della comunità ecclesiale nel cenacolo.

Tutta la vita di Maria era segnata dall'oscurità luminosa e dalla luce ombratile - che diveniva sempre più brillante - della fede, dell'abbandono a Dio, dell'adozione del modo di ragionare di Dio, della totale fiducia in Colui al quale niente e impossibile. Perciò, nella sua debolezza, Maria era forte della forza del braccio onnipotente di Dio, come testimonia l'episodio di Cana, come dà prova l'attesa e la venuta dello Spirito su di lei e sugli apostoli nel cenacolo di Gerusalemme. Per lei bastava la certezza dell'amore paterno, della paternità amorosa di Yahweh. E se la sua vita era una vita dolorosa tanto che la pietà cristiana la venera come Mater Dolorosa — per mezzo della sua fede la Vergine santissima era lungi dall'essere assillata dall'angoscia, dalla paura, dall'insicurezza, giacché era convinta che il Signore era il suo pastore e nulla le poteva mancare, e perché era sicura che se Dio era con lei, niente poteva essere contro di lei! Radicata e fondata nell'eterno, dominava il tempo, incluso il futuro. Avendo Dio come suo garante, era sicura di sé, si sentiva grande e potente della sua potenza e grandezza. Avendo svuotata se stessa per Dio, si sapeva arricchita interamente di Dio!

Bibliografia
DELIA C. C., Maria e l'uomo d'oggi, Centro di Cultura Mariana "Madre della Chiesa", Roma 1989, pp.45-48; GRASSO A., Maria, maestra e modello di fede vissuta, Editrice Istina, Siracusa 2012. 

VEDI ANCHE:
 - ARCHETIPO DI FEMMINILITÁ
 - DONNA
 - FEDE
 - MARIA, DONNA CHE AMA
 - MARIA, DONNA DI VITA INTERIORE
 - MARIA, DONNA EUCARISTICA
 - MARIA, DONNA LIBERA
 - MARIA, DONNA RESPONSABILE
 - MARIA, DONNA UMILE
 - MARIA, DONNA POVERA
 - MOVIMENTO FEMMINISTA






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DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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