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SAN GIUSEPPE



l. Valenza delle figure bibliche
Le figure bibliche sono sempre attuali in ogni epoca storica. I testi biblici in cui sono descritte, sono parola di Dio, che è sempre vivente ed efficace. Il vangelo accade oggi. I testi biblici parlano ancora nel nostro tempo. In ogni testo scritturistico c'è una chiamata e un invito per ogni essere umano e per ogni popolo. Lo stesso Spirito che ispirò i testi sacri e che fece emergere le figure bibliche (come la figura di San Giuseppe), incoraggia e rende capace la comunità ecclesiale a produrre figure simili che siano fedeli ai disegni salvifici di Dio. La parola della Scrittura pervade tutto l'essere dell'uomo; perciò è «vivente ed efficace» (Eb 4,12), come «la Verità» (Gv 17,17) che manifesta la verità dell'uomo e del mondo. Ogni credente può trovare nelle figure bibliche il suo modo di collaborare alla propria vocazione.

2. La figura biblica di San Giuseppe
Quando ascoltiamo, leggiamo e meditiamo i testi biblici su San Giuseppe, la Parola di Dio nel presentare la figura biblica dello sposo di Maria, è portatrice di grazie speciali per coloro che l'ascoltano con cuore aperto e generoso. Sono grazie simili a quelle ricevute da San Giuseppe. La «memoria» della Chiesa sui misteri di Cristo trova il suo punto culminante nella celebrazione eucaristica (cf. SC 10). Allora il mistero pasquale accade nuovamente come presenza attuale del sacrificio di Cristo, «memoriale della sua morte e risurrezione» (cf. SC 47). Analogamente, quando la Chiesa, cioè ogni credente e ogni comunità, «ricorda» la figura di San Giuseppe, sempre in rapporto a Maria, allora in certo modo si attua questa figura in coloro che sono fedeli al mistero di Cristo che viene celebrato. Il fatto che la comunità ecclesiale continui a vivere e annunciare Cristo per mezzo dei testi evangelici che parlano di San Giuseppe, ha il valore di chiamata alla santità e di annuncio missionario. San Giuseppe appartiene al messaggio evangelico e più concretamente ai testi del «primo annuncio». Acconsentendo al messaggio dell'angelo, ricevette Maria come sposa. Questo atteggiamento di fedeltà ai disegni di Dio, mette in rilievo la realtà di Cristo come Salvatore («Gesù»), poiché è vero Dio con noi («Emanuele») e vero uomo, nato da Maria Vergine (M t l ,18-25).

3. Accoglienza del messaggio biblico su San Giuseppe
Ogni credente, quando legge o ascolta i testi biblici su San Giuseppe, si sente invitato a «diventare Giuseppe», cioè a vivere e servire la missione salvifica di Cristo; «L'intero popolo cristiano non solo ricorrerà con maggior fervore a San Giuseppe e invocherà fiduciosamente il suo patrocinio, ma terrà sempre dinanzi agli occhi il suo umile, maturo modo di servire e di partecipare all'economia della salvezza» (RC 1). Il messaggio biblico su San Giuseppe viene accolto veramente soltanto con atteggiamento di fedeltà e di contemplazione, meditando la Parola nel cuore (Lc 2,19.51), che consiste nel «prendere il bambino e sua madre» (M t 2,13), per poter vivere «una vita nascosta con Cristo in Dio» (Col 3,3).  La Chiesa, meditando sulla figura biblica di San Giuseppe, si sente chiamata ad approfondire la propria responsabilità missionaria di servire ed annunciare Cristo, Dio, uomo, Salvatore, «luce delle genti» (Le 2,32), nato da Maria Vergine per opera dello Spirito Santo. Rivolgendo lo sguardo verso San Giuseppe, la Chiesa trova il «conforto del suo rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di rievangelizzazione» (RC 29).

4. Linee principali della figura biblica di San Giuseppe
La figura biblica di San Giuseppe viene impostata da queste linee principali:
- È un uomo «giusto», disposto ad ascoltare la Parola di Dio e seguire i suoi disegni di salvezza (M t l ,19).
- Vive le speranze messianiche alla luce delle promesse fatte ai profeti (M t 1,22-23).
- Risponde immediatamente alla volontà divina (Mt l ,24), collaborando all'opera salvifica nel dare al bambino il nome di Gesù (Mt 1,21.25).
- Il suo matrimonio con Maria viene impostato nell'ambito dell'Alleanza (come segno dello sposalizio di Dio col suo popolo) (Mt 1,20.24).
- La sua vita appartiene soltanto «al bambino e alla sua madre» (Mt 2,13.19)5.

5. Attualità della figura biblica di San Giuseppe
La figura biblica di San Giuseppe «accade» continuamente nella Chiesa. Il suo significato salvifico viene riscoperto costantemente da credenti che meditano la Parola di Dio come Maria, per poter illuminare gli eventi storici con la luce del vangelo. La storia lascia intravedere in suo significato salvifico, col suo dinamismo che proviene da Cristo Salvatore e che arriverà al suo culmine nella glorificazione finale, quando tutte le cose saranno ricapitolate in Cristo (cf. Ef 1,10). Allora la Chiesa, quale comunità «convocata» ( «Ecclesia»), personificata in Maria, sarà «la donna vestita di sole» (Apoc 12,1), trasformata pienamente nel Signore. Vivere in sintonia con la figura biblica di San Giuseppe significa «ammirare» (Le 2,33) il mistero di Cristo, in unione con Maria, per condividere lo stesso destino. Nel contemplare la figura di San Giuseppe, la comunità ecclesiale ritrova il suo «modo di servire e di partecipare all'economia della salvezza» (RC 1). Da San Giuseppe, il credente impara l'atteggiamento di speranza, «contro ogni (umana) speranza» (Rom 4,18). Questa fiducia e audacia, che prende la forza dalla rivelazione, rende capaci di guardare gli eventi e la comunità umana con atteggiamento costruttivo, confidando nel valore definitivo e perenne di ogni azione umana nata dall'amore. «Servire l'economia della salvezza» come Giuseppe (RC 32), entra nella dimensione cristologica e mariologica. Si tratta di «prendere il bambino e la sua madre» (Mt 2,13), nelle circostanze concrete della Chiesa e della società in cui uno vive. La storia viene costruita e arriva alla «pienezza» amando, con la grazia di Cristo «nato da donna» (Gal 4,4). Adesso questa storia è ecclesiale, cioè della «nuova Gerusalemme» (Gal 4,26), che vive e cammina come fermento evangelico e salvifico in mezzo alla società umana, in sintonia con le gioie e le speranze, «intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia» (GS l) . Il «tipo» più perfetto della comunità credente è Maria (Gv 2,5; Lc 8,21; cf. Es 24, 7). Giuseppe come consorte e sposo di Maria, partecipa alla realtà di questa figura della comunità credente: «quello che Giuseppe fece lo unì in modo del tutto speciale alla fede di Maria» (RC 4). Gli è stato chiesto di rinnovare il «SÌ» matrimoniale alla luce del mistero dell'Incarnazione. Il suo amore è stato elevato a partecipare attivamente ai disegni salvifici; perciò fu «nuovamente chiamato da Dio a questo amore» (RC 19), come «dono sponsale di sé» (RC 20). Accettò Maria amandola tale come era nei disegni di Dio.
 
6. La mistica paternità di San Giuseppe e l'intimo rapporto con Maria
La figura biblica di San Giuseppe indica una paternità nuova. Per mezzo del suo «SI» al disegno salvifico di Dio nel mistero dell'Incarnazione, la sua vita è diventata strumento affinché Cristo Redentore nascesse da Maria Vergine per opera dello Spirito Santo. Dio ha voluto il suo «SÌ» manifestato come amore sponsale a Maria e donazione totale a Cristo: «Il figlio di Maria è anche figlio di Giuseppe in forza del vincolo matrimoniale che li unisce» (RC 7). «Non e la sua paternità derivante dalla generazione; eppure, essa non è apparente, o soltanto sostitutiva, ma possiede in pieno l'autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia. E contenuta in ciò una conseguenza dell'unione ipostatica. Insieme con l'assunzione dell'umanità, in Cristo è anche assunto tutto ciò che è umano e, in particolare, la famiglia, quale prima dimensione della sua esistenza in terra. In questo contesto è anche assunta la paternità umana di Giuseppe » (RC 21). Il fatto di dare il nome a «Gesù» (il Salvatore) è anche un'attuazione della sua paternità. La sua vita rimane in rapporto intimo a Cristo Salvatore: «Tutta la vita cosiddetta "privata" o "nascosta" di Gesù è affidata alla sua custodia» (RC 8). San Giuseppe è figura della vocazione umana chiamata a collaborare attivamente ai disegni salvifici di Dio. «Semplicemente egli "fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore" (Mt l,24). E questo primo "fece" divenne l'inizio della "via di Giuseppe" ... Il silenzio di Giuseppe ha una speciale eloquenza ... è "il giusto" (Mt l, 19). Bisogna saper leggere questa verità, perché vi è contenuta una delle più importanti testimonianze circa l'uomo e la sua vocazione» (RC 17). La figura di San Giuseppe è inspiegabile senza il suo stretto rapporto con Maria Vergine, sua sposa. Il suo «SÌ» ai disegni salvifici di Dio si identifica con il suo «SÌ» matrimoniale. In questo «SÌ» possiamo vedere una «disponibilità di volontà, simile a quella di Maria» (RC 3).

Bibliografia
ESQUERDA BIFET J., Spiritualità Mariana della Chiesa, Centro di Cultura Mariana «Madre della Chiesa», Roma 1989, pp. 163-169; ID., José de Nazaret, Sigueme, Salamanca 1989; SERRA A., Maria secondo il Vangelo, Queriniana, Brescia 1987; STRAMARE T., San Giuseppe virgulto rigoglioso. Rassegna storico-dottrinale, Piemme, Casale Monferrato 1987; ID., San Giuseppe nella Sacra Scrittura, nella teologia e nel culto, Piemme, Casale Monferrato 1983; CARRASCO J. A., San ]osé en el misterio de Cristo y de la Iglesia, Valladolid 1980; CARRO E. - PALMERO R., San José, Bilbao 1980; LÉPICIER A. H. M., Tractatus de Sancto Iosepho Sponso S. M. Virginis, Roma 1933; LLAMERA B., Teologia de San ]osé, Madrid 1953; MARTELET B., José de Nazaret, el hombre de confianza, Madrid 1981; MORAN J. A., Nuestro padre San José, El Salvador 1966; GALOT J., Saint Joseph, Roma 1985; GASNIER M., Los silencios de San ]osé, Madrid 1980; GOBERT E. S., San José, un hombre para Dios, Barcelona 1982; HOLSMEISTER U., De Sancto Ioseph quaestiones biblicae, Roma 1945; JANTSCH J., José de Nazaret, Patmos, Madrid 1954; CANALS F.,  San José patriarca del Pueblo de Dios, Valladolid 1982.






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