Secondo Sant’Anselmo d’Aosta, Dio è il Padre di tutte le cose create e Maria è la madre di tutte le cose ricreate, perché ha partorito Colui per mezzo del quale tutto è stato fatto e tutto è stato salvato. Maria è la madre della nuova creazione perché suo Figlio, Figlio di Dio, ha in sé ricapitolato e trasformato tutto. Sant’Anselmo scorge nella maternità divina il fattore fondamentale della partecipazione di Maria alla restaurazione delle cose create, operata da Cristo redentore. Tuttavia, nella Orat. 52 egli afferma in termini espiciti anche un rapporto di maternità di Maria e gli esseri umani, legando le due maternità in modo inconfondibile: «Non esiste salvezza diversa da colui che tu, o Vergine, hai partorito. Perciò, o Sovrana, tu sei la madre della giustificazione e dei giustificati; tu sei colei che ha concepito la riconciliazione e i riconciliati; tu sei colei che ha generato la salvezza e i salvati. O beata fiducia! O sicuro rifugio! La Madre di Dio è la madre nostra; la Madre di colui nel quale solo speriamo e di cui abbiamo timore, è la madre nostra». In questa prospettiva, anche Giovanni Paolo II, nella sua Omelia dell’8 dicembre 1984, legge le attese dell’Avvento del Regno e del rinnovamento dell’umanità e della Chiesa:  « L’Immacolata Concezione è primo segno e insieme annunzio del tempo nuovo. Essa è inizio di quella pienezza dei tempi, di cui parla l’apostolo. Essa risplende non solo sull’orizzonte del primo Avvento che si è già compiuto nella notte della natività terrena di Dio, ma anche sull’orizzonte dell’Avvento definitivo, al quale l’umanità si avvicina continuamente “non sapendo né il giorno né l’ora” (Mt 25, 13). Con parole davvero ispirate sant’ Anselmo ne parla nella liturgia delle ore: “Deus est Pater rerum creatarum, et Maria mater rerum recreatarum. Deus est Pater constitutionis omnium, et Maria mater restitutionis omnium”. “Dio è Padre delle realtà create, e Maria è madre delle realtà ricreate. Dio è Padre della costituzione di tutte le cose, e Maria è madre della ricostituzione di tutte le cose”. Dalla Concezione Immacolata ha preso inizio l’opera del rinnovamento dell’uomo oppresso dall’eredità del primo Adamo. Che la solennità odierna sprigioni in noi un ardente e incontenibile desiderio di questo rinnovamento per tutti i giorni della nostra esistenza terrena, e al tempo stesso nella prospettiva definitiva. La prospettiva della realizzazione di tutte le cose in Dio, del compimento di tutte le cose in Dio: “Dio tutto in tutti” (1 Cor 15, 28)».

2. La Mater rerum creaturarum e la Chiesa
Maria, “mater rerum recreatarum” appare, quindi, non staccata ma anzi intimamente collegata con la Chiesa, il cui ministero, animato e assistito dallo Spirito Santo, consiste proprio nel generare gli uomini ad una vita nuova ed immortale, nel ricreare, cioè, quella umanità  del tempo nuovo e definitivo, rinata in Cristo dalla morte alla vita, a cui anche la funzione di Maria è orientata. Per questo la Chiesa, nell’esercizio della sua maternità non solo guarda a Maria, ma attinge copiosamente dalla sua cooperazione attiva. Maria è, in defintiva, una profezia della vocazione esistenziale, cosmica ed escatologica della Chiesa, una delle chiavi per capire il suo mistero, la rivelatrice della sua vocazione ad essere santa e immacolata, l’icona del suo futuro di Sposa risorta dell’Agnello. Nel contemplare la Vergine nella sua pienezza di madre, protagonista nella storia della rigenerazione della creazione, tutte le genti, chiamate a credere in Cristo Salvatore e Nuovo Adamo attraverso la maternità della Chiesa, scopriranno che c’è salvezza nella storia e che la creazione non ha perso ma riguadagnato in Lui e con lui, il suo primigeneo significato.

Bibliografia
SANCTI ANSELMI, Oratio 52, PL 158, 957 in SCMITT F. S., Sancti Anselmi Opera Omnia, Edinburgi, 1946-1961, vol. III, pp. 21-23; GAMBERO L., Maria nel pensiero dei teologi latini medievali, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000; GIOVANNI PAOLO II, Omelia nella Solennità dell’Immacolata Concezione dell’8 dicembre 1984, in L’Osservatore Romano del 9-10 dicembre 1984; KÜNZLI J. F., Ich bin das Zeiche, Miriam-Verlag, Jestetten 1985; GARCÍA PARADES J., Maria nella comunità del regno. Sintesi di mariologia, LEV, Città del Vaticano 1997.