Pur non potendo essere d' accordo con le interpretazioni testuali di Jugie che fa di Fozio e di altri autori dei credenti nel mistero dell'Immacolata Concezione, dobbiamo riconoscere al patriarca di Costantinopoli il merito di aver descritto la Madre di Dio come una creatura di una eccezionale ricchezza e bellezza spirituale, anche se talvolta le sue affermazioni sembrano fuori del reale a chi le legge con una mentalità troppo critica e razionalista. Scrive ad esempio: «Era sommamente necessario che fosse designata ad essere la Madre del Creatore colei che fin dalla culla, per un arcano motivo, aveva preservato ti suo corpo puro, innocente la sua anima, casti i suoi pensieri...Era necessario che colei che, nella pratica delle virtù, quasi fossero stelle, si era resa simile al cielo, fosse presentata a tutti i fedeli come colei che ha messo al mondo il sole di giustizia. Bisognava che ella, la quale si era tinta con il colore del suo sangue verginale, servisse da porpora al celeste imperatore». La scelta della Vergine non è dovuta unicamente alla volontà di Dio, ma anche a qualche "merito" personale: «La Vergine ha trovato grazia presso Dio perché lei stessa se ne è resa degna davanti al suo Creatore. Avendo ornato la sua anima con la bellezza della sua purità, ella ha disposto se stessa a diventare una gradita abitazione di colui che con la sua parola ha creato i cieli. Ella ha incontrato il favore di Dio non solo perché ha conservato inviolata la sua verginità, ma anche perché ha custodito immacolata la sua volontà. Quando infatti era ancora bambina è stata consacrata a Dio come un tempio vivente e non scavato, costruito per il re della gloria, a causa della purezza del suo corpo, dello splendore straordinario della sua verginità, della sua inviolata castità, della grande purezza delle sue disposizioni, della sua anima resistente contro il peccato e incline al bene». Però questo capolavoro della natura umana è esso stesso il risultato dell'intervento di Dio, che l'ha plasmato. Dio ha scelto Maria come sposa ancora prima della sua nascita. Maria non ha avuto colpe o difetti nella sua vita. Fozio tocca brevemente il tema della spada di Simeone, che non è il dubbio o l'incredulità, ma il dolore che ha sofferto durante la passione del Figlio: «Il santo Simeone, dopo aver rivelato queste cose alla Vergine, in ultimo aggiunge la notizia di un gravoso dolore che l'avrebbe riguardata direttamente: "E a te una spada trapasserà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori" (Lc 2, 35). Proprio la tua anima, dice, che ha accuratamente meditato tutti i contenuti di questo mistero. E' come dire che la passione dolorosa non risparmierà neppure te». Fozio aggiunge che questa spada di dolore aveva già trapassato il cuore ella Madre di Dio quando smarrì il Figlio e lo ritrovò dopo tre giorni nel tempio. Egli non ritiene però degni di fede coloro i quali spiegano che la spada del dolore altro non era che il dolore causatole dalle calunnie diffusesi a proposito della sua gravidanza e maternità, umanamente inspiegabili.

4. Altre tematiche mariane
Dobbiamo riconoscere che nell'insieme la dottrina mariana di Fozio non ha spunti originali; tuttavia egli parla sovente della Vergine nelle sue opere e sa riassumere idee, interpretazioni e tendenze che si erano consolidate lungo i secoli della tradizione orientale. Egli interpreta in senso mariano Gn 3,15 e altri simboli dell'Antico Testamento. Pur affermando il principio basilare che la verità sulla Madre del Signore è quella che viene dai vangeli, egli accetta qualche tradizione apocrifa come quella dei genitori anziani e sterili di Maria. Nell'omelia sulla Natività, celebra la nascita della Madre di Dio come l'evento che dà inizio cronologico del mistero della salvezza. Ciò spiega perché nel calendario liturgico bizantino questa festa viene celebrata prima di tutte le altre. Invece il mistero che fonda tutti gli altri misteri e tutte le festività è l'Annunciazione. Questa festa quindi precede tutte le altre in ordine di importanza e di solennità, dal momento che celebra l'Incarnazione del Verbo di Dio, nella quale già si realizza l'evento della salvezza. Sempre in relazione al mistero dell'Annunciazione, Fozio sviluppa l'idea della sponsalità di Maria nei confronti di Dio. Un esempio: «Con buone ragioni il genere umano esulta di gioia e grida forte, perché riceve la buona novella che la propria figlia è stata designata quale eletta sposa per il suo Creatore. Giustamente il genere umano si comporta con fierezza e gioisce, perché ricevendo la notizia di un contratto sponsale con il Signore, si libera dal vergognoso giogo della schiavitù». Questo contratto sponsale dunque non è una questione privata tra Dio e Maria, ma ha delle conseguenze vitali su tutta l'umanità: la redenzione e la salvezza. E' un matrimonio in cui tutto il genere umano è implicato; ma Fozio non dice nulla di nuovo perché i Padri da sempre avevano concepito Incarnazione come uno sposalizio tra il Verbo di Dio e l'umanità. Sul piano della pietà mariana Fozio porta il suo contributo, predicando la mediazione e l'intercessione celeste di Maria e i suoi interventi in nostro aiuto qui sulla terra. In lei quindi possiamo trovare rifugio: «Ma tu, o Vergine e Madre del Verbo, mia propiziazione e mio rifugio, che sei stata prodigiosamente generata da una donna sterile e che in modo ancora più miracoloso hai prodotto per noi la spiga della vita, intercedi presso il Figlio tuo e nostro Dio, e sii la nostra mediatrice (mesiteuousa). Quanto a noi che cantiamo le tue lodi, dopo averci purificati da ogni sozzura e da ogni macchia. rendici degni dei celesti talami affinché siamo eternamente risplendenti della triplice luce della superna Trinità e godiamo della sua meravigliosa e ineffabile visione..». Basta questo testo per comprendere quale forza ed efficacia Fozio attribuisse alla Madre di Dio. Le stesse affermazioni fa nelle altre numerose preghiere rivolte a Maria e sparse nelle sue omelie. Nel testo citato c'è anche un'espressione che collega l'Incarnazione con il mistero eucaristico: "Hai prodotto per noi la spiga della vita". Qualche riga prima, nell'omelia, Fozio aveva fatto un richiamo più esplicito al legame esistente tra Maria e l'Eucaristia: «Ormai il tempo mi chiama ad altre cose e ad un diverso modo di lodare la Vergine; vale a dire al mistico ed incruento Sacrificio che ora esige la nostra attenzione e che è ormai ora di officiare. Del resto la celebrazione del sacrificio volontario del Figlio S sicuramente un onore reso alla madre».

Bibliografia
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