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1. Concilio di Nicea

Il Concilio di Nicea del 325, sotto Papa S. Silvestro, definendo direttamente, contro gli Ariani, la divinità della seconda persona della SS. Trinità (il Verbo che si è incarnato) difendeva indirettamente la Divina Maternità di Maria. Nel simbolo Niceno vi è la professione esplicita in « N. S. Gesù Cristo ... il quale per noi e per la nostra salute discese dal cielo e si fece carne » (Denzinger, 54). Inoltre, nel simbolo di Epifanio (esposizione della dottrina di Nicea fatta ad alcuni catecumeni in Oriente), si parla della perpetua verginità di Maria: « ex Maria semper Virgine, per Spiritum Sanctum perfecte genitus ...» (Denzinger, 13).

2. Concilio Costantinopolitano I

Il Concilio Costantinopolitano I dell'a. 381, sotto Papa Damaso, nel Simbolo Niceno-Costantinopolitano, esprime la sua fede in Gesù Cristo « Dio vero da Dio vero » il quale per noi uomini e per la nostra salute discese dai cieli, e s’incarnò per opera dello Spirito Santo, da Maria vergine e si fece uomo » (Denzinger, 86).

3. Concilio di Efeso

Il Concilio di Efeso dell'a. 431, sotto Papa Celestino I, approvando la Lettera II di S. Cirillo d'Alessandria a Nestorio come « contenente la vera fede », e alla quale erano aggiunti i dodici capitoli cirilliani (che vanno sotto il nome di « Anatemi di Cirillo ») definiva solennemente la divina Maternità di Maria, ossia, che « la Santa Vergine era Genitrice di Dio » (Theotócos) (Denzinger, 113).

4. Concilio di Calcedonia

Il Concilio di Calcedonia dell'a. 451, sotto Papa Leone Magno, definiva che il Figlio di Dio « veniva generato con una nuova nascita, perché l'inviolata verginità non conobbe la concupiscenza, ministrò la materia della carne. Dalla Madre fu assunta la natura del Signore, non la colpa; né nel Signore Gesù Cristo, generato dall'utero della Vergine, come la natività è mirabile, così è dissimile da noi per natura » (Denzinger, 144). Definiva, inoltre, che Cristo, « generato prima dei secoli dal Padre secondo la divinità, negli ultimi giorni, per noi e per la nostra salvezza (è stato generato) da Maria Vergine Madre di Dio secondo l'umanità » (Denzinger, 148). In questo Concilio perciò veniva definita più chiaramente l'unità della persona in Cristo, e perciò la Divina Maternità di Maria.

5. Concilio Costantinopolitano II

Il Concilio Costantinopolitano II dell'a. 453, sotto Papa Vigilio, negli Anatemi dei Tre Capitoli, al can. 2, parlava della « Genitrice di Dio » e della « sempre Vergine Maria » (Denzinger, 214); e nel can. 6 dichiarava eretico colui il quale avesse detto che Maria è « Christotócon » (Madre di Cristo) « come se Cristo non fosse Dio »; e affermava che « la santa gloriosa sempre Vergine » è « vera Madre di Dio » (Theotócos) » (Denzinger, 218). Oltre alla divina maternità, veniva quindi sottolineata la « perpetua » verginità di Maria.

6. Concilio Costantinopolitano III

Il Concilio Costantinopolitano III dell'a. 680-81, sotto Papa S. Agatone, condannava i monoteliti affermando che in Cristo vi sono due volontà, poiché vi sono due perfette nature benché nell'unica persona, ed è in forza di ciò che Maria è « in senso vero e proprio » (« proprie et veraciter ») Madre di Dio, però « secondo l'umanità » (« secundum humanitatem ») (Denzinger, 290).

7. Concilio Lateranense IV

Il Concilio Lateranense IV contro il docetismo albigese, definiva la realtà fisica del corpo di Cristo « vero uomo fatto ... da Maria » (Denzinger 429).

8. Concilio II di Lione

Il Concilio II di Lione (Ec. XIV) sotto Papa Gregorio X, nella « Professione di fede di Michele Paleologo » diceva: « Crediamo che lo stesso Figlio di Dio, Verbo di Dio, nato eternalmente dal Padre, consustanziale, onnipotente ed uguale in tutto al Padre nella divinità, temporalmente nato dallo Spirito Santo e da Maria sempre Vergine, con l'anima razionale; avente due natività, una natività eterna dal Padre e l'altra temporale dalla madre: Dio vero e uomo vero...» (Denzinger, 462).

9. Concilio Fiorentino

Il Concilio Fiorentino dell'a. 1441, sotto Papa Eugenio IV, nel decreto « Pro Jacobitis », affermava che Gesù Cristo «... aveva assunto dall'immacolato utero di Maria Vergine la vera ed integra natura dell'uomo » (Denzinger, 708).

10. Concilio di Trento

Il Concilio di Trento nella sess. V, dell'a. 1546, sotto Paolo III, dichiarava esplicitamente che nella legge generale del peccato originale non era sua intenzione includere Maria (Denzinger, 792, 6); e nella sess. VI, dell'a. 1547, sotto lo stesso Paolo III, nel can. 23 definiva «l'immunità di Maria, per speciale privilegio, da qualsiasi colpa attuale » (Denzinger, 833).

11. Concilio Vaticano II

Celebrato dal 1962 al 1965, in due Costituzioni e in sei Decreti, si riferì espressamente alla Madre del Signore. Essi sono: Costituzione sulla Sacra Liturgia SACROSANTUM CONCILIUM del 04/12/1963, al n. 103; Costituzione dogmatica sulla Chiesa LUMEN GENTIUM del 21/11/1964 nel Capitolo VIII: La B. V. Maria madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa (52-69); Decreto sull’Ecumenismo UNITATIS REDINTEGRATIO del 21/11/1964 ai numeri 14, 15, 20; Decreto sul rinnovamento della vita religiosa PERFECTAE CARITATIS del 28/10/1965 al n. 25; Decreto sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane NOSTRA AETATAE del 28/10/1965 al n. 3; Decreto sull’apostolato dei laici APOSTOLICAM ACTUOSITATEM del 18/11/1965 al n. 4; Decreto sul ministero e la vita sacerdotale PRESBUTERORUM ORDINIS del 07/12/1965 al n. 18.

Per la prima volta un Concilio Ecumenico ha svolto in modo così ampio, organico e completo la dottrina cattolica su Maria SS., sottolineando la sua relazione con la Chiesa già nella sua collocazione strutturale, ossia come capitolo finale e quasi coronamento della Costituzione dogmatica sulla Chiesa LUMEN GENTIUM, ma anche nella concezione e nello svolgimento tematico intorno all'idea sintetica espressa dal titolo: La B. Vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa. Sul filo della S. Scrittura e con riferimenti ai testi più significativi della secolare tradizione della Chiesa, il testo presenta all'inizio Maria nel disegno divino della salvezza, espone e svolge poi la dottrina sulla funzione di Maria nell'economia della salvezza, la relazione tra Maria e la Chiesa, il culto che per lei si ha nella Chiesa, e infine le ragioni che ci fanno guardare a Maria come a segno "di certa speranza e di consolazione per il pellegrinante popolo di Dio", secondo la proiezione escatologica della storia della Chiesa.

Bibliografia

SCHWARZ E., Ada Conciliorum Oecumenicorum, t. I, Acta Conc. Eph., 5 voll., Berlino e Lipsia 1922-1929; ME0 S., O.S.M., La Maternità Divina di Maria nel Concilio Ecumenico di Efeso, Roma 1959, 40 pp.; ID., Maria Immacolata e Vergine nei Concilii Lateranense del 649, Toletano XI, di Basilea e Trento, Roma 1960; ID., Concilio Vaticano II, in DE FIORES S. – MEO S:, Nuovo Dizionario di Mariologia, Paoline, Cinisello Balsamo 1986, pp. 379-394;AA. VV., Maria nel Concilio. Approfondimenti e percorsi, Centro di Cultura Mariana “Madre della Chiesa”, Roma 2005; DE FIORES S., Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, Edizioni Monfortane, Roma 1984.

VEDI ANCHE:
- CONCILIO COSTANTINOPOLITANO I
- CONCILIO COSTANTINOPOLITANO II
- CONCILIO DI CALCEDONIA
- CONCILIO DI EFESO
- CONCILIO DI NICEA
- CONCILIO VATICANO II