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CHIESA BIZANTINA


La devozione della Chiesa bizantina per la Madre di Dio è profonda ed illimitata, legata essenzialmente alla città di Costantinopoli che, secondo una consolidata tradizione, già nel 330 veniva consacrata dallo stesso imperatore Costantino alla Theotokos. Il secolo V è contrassegnato dall’erezione di diversi santuari per custodire le reliquie della Vergine portate da Gerusalemme insieme a un suo famoso ritratto attribuito a San Luca. Trasformatasi in un vero centro mariano, Costantinopoli divenne la meta preferita dei pellegrinaggi di tutto il mondo cristiano di quel tempo. La lotta iconoclasta che insanguinò la Chiesa e l’impero nei secolo VIII e IX; la caduta della città in mano ai Turchi nel 1453; le moderne repressioni dei regimi atei dell’Est europeo, non sono riusciti ad attenuare la devozione degli Ortodossi per la Theotokos, ma anzi essa ha aiutato le Chiese ed i fedeli a superare sofferenze, umiliazioni, lotte, incomprensioni, segnandone con la sua consolante presenza il difficile cammino. La venerazione per la Theotokos, riempie ogni spazio della liturgia bizantina, in tutte le sue espressioni: Calendario, Ufficio delle ore, Liturgia Eucaristica, Omiletica, Innografia, Iconografia. Il Calendario liturgico comprende un vero ciclo di feste mariane. Alcune di esse sono inserite a date fisse nel Santoriale, che inizia il primo settembre e termina il 31 agosto; altre sono incluse nel Temporale organizzato attorno alla festa di Pasqua. Ognuna delle Chiese, inoltre, ha ancora proprie feste mariane come, ad esempio, la Chiesa russa che, oltre alla festa del Pokrov del 1 ottobre, ha anche molte feste di icone mariane. Non tutte le feste hanno la stessa importanza. Cinque di esse fanno parte del “Dodecaorton” con vigilia (Proeorton) e Dopofesta (Meteortia), ma tutte hanno ufficiatura propria che si compone di versetti salmici, letture bibliche, notizie storiche e un’abbondante innografia che risale principalmente ai “Melodi” dei secoli IV – X.  Tutte queste feste celebrano i momenti salienti della vita di Maria, il suo ruolo nell’Economia della salvezza, i suoi interventi miracolosi, le sue icone.

1.Il ciclo fisso del Santoriale
Detto anche Menologio, comprende queste feste mariane:  
9 dicembre: Concezione (Syllipsis) di Anna, madre della Theotokos
Luogo d’origine della festa è Costantinopoli dove si conservavano, già dal VII secolo, le reliquie di Sant’Anna. La motivazione, oltre quella di festeggiare la fortunata madre che concepisce la Theotokos, è stata anche quella di completare il ciclo delle feste mariane che mancava proprio di una festa della concezione, già celebrata per Gesù e lo stesso Battista.
8 settembre: Natività della SS. Theotokos
La festa è sorta a Gerusalemme sui luoghi stessi dove, secondo la tradizione, si realizzò l’evento. Al secolo V risale la costruzione di una Chiesa accanto al portico centrale della Piscina Probatica, la cui dedicazione fu celebrata l’8 settembre durante il patriarcato di Giovenale (422-458). Da Gerusalemme la festa passò a Costantinopoli e fu in seguito recepita nell’insieme delle Chiese d’Oriente e d’Occidente.
21 novembre: Ingresso (Eisodos)  della Theotokos nel Tempio
Anche questa festa è nata a Gerusalemme, ma non esistono documenti scritti sulla sua prima origine. Sappiamo però con certezza che risale al 21 novembre dell’anno 543 la consacrazione di una grande chiesa presso il tempio, voluta dal vescovo Elia e completata a spese dell’imperatore Giustiniano (527-565). Essa fu chiamata “Chiesa Nuova”, per distinguerla da quella della Natività di Maria costruita nelle vicinanze della Piscina Probatica, I Bizantini la considerano una delle feste maggiori della Theotokos.
25 marzo: Annunciazione(Evanghelismos) della SS. Theotokos
È una delle feste maggiori dell’anno liturgico bizantino. La sua istituzione risale al VI secolo. Per non alterare il suo rapporto cronologico con la festa del Natale (nove mesi esatti), essa non subisce spostamenti dal giorno in cui viene a cadere, neppure se si tratta del Venerdì Santo o della Domenica di  Pasqua.
26 dicembre: Sinassi della Theotokos
È un’Assemblea festiva (Sinassi) in onore della Theotokos, il giorno dopo la celebrazione del Natale. La festa, chiamata anche delle “Congratulazioni” dalle Chiese Slave, è attestata nel IV secolo in Cappadocia e, prima del 431, anche a Costantinopoli. La liturgia celebra la Vergine Madre, capolavoro divino e Fiore dell’umanità, indispensabile alla realizzazione del disegno divino di salvezza.
2 febbraio: Ipapante
L’Ipapante o “Incontro di Nostro Signore Gesù Cristo”, è una festa propriamente cristologica, per cui si spiega il giorno di Vigilia e i 7 giorni di Dopofesta. Maria vi svolge però un grande ruolo, essendo lei che porta il Cristo al tempio e vi riceve l’annuncio della spada che le avrebbe trapassato l’anima. La festa è attestata già nel 390 della pia Egiria, che, nel resoconto del suo pellegrinaggio, la chiama col generico nome di “Quadragesima Epiphaniae”.
2 luglio: Della Veste - 31 agosto: Della Cintura
La presenza di reliquie della Vergine a Costantinopoli, è attestata nella prima metà del VI secolo. La Veste (festa del 2 luglio) sarebbe stata portata da Gerusalemme nel 472 dai patrizi Galbios e Candidos e l’imperatore Leone I avrebbe edificato nel 473 una cappella per custodirla; la Cintura (festa del 31 agosto) è, invece, menzionata la prima volta in un tropario di Massimo il Confessore (†662), mentre San Germano di Costantinopoli (†733) ci ha lasciato un discorso composto proprio per magnificare la reliquia conservate in questo santuario. Le tracce della Veste e della Cintura si perdono nel XIII secolo con l’occupazione latina di Costantinopoli.
15 agosto: Dormizione della SS. Theotokos
Anche se la preistoria di questa festa non è ancora del tutto chiara, i primi attestati di essa risalgono al VI secolo. Un inno di Giacomo di Sarug (†523) lascia intendere che già una festa della Dormizione si celebrava in qualche Chiesa della Siria, mentre nella vita di Teodoro di Gerusalemme (†529), troviamo l’accenno ad una festa del 15 agosto che veniva celebrata con grande concorso di popolo nella basilica della valle del Getsemani, dove era custodito il sepolcro di Maria. La prima omelia sulla festa risale a Teotecno di Livia (sec. VI-VII) ed è databile al 560. Fu l’imperatore Maurizio (582-602) che prescrisse al 15 agosto la celebrazione della festa in tutte le Chiese dell’impero. L’interesse della festa, sorta come commemorazione del Dies natalis della Theotokos, si sposta via via alla gloriosa assunzione in anima e corpo e alla sua incessante mediazione celeste in nostro favore, come in maniera stupenda si esprimono nel secolo VIII nelle loro omelie Germano di Costantinopoli (†733), Andrea di Creta († c. 740), Giovanni Damasceno († c. 750) ed altri.
1 ottobre per gli slavi: Protezione (Pokrov) della Theotokos
Questa festa del 1 ottobre è propria delle Chiese Slave ed ha origine da un’apparizione della Theotokos ad Andrea il “Folle”, vissuto a Costantinopoli al tempo dell’imperatore Leone il Saggio (886-911). La visione ebbe luogo nel santuario mariano di Blacherne, dove si venerava la reliquia della Veste o Maphorion della Madre di Dio. L’istituzione della festa risale al XII secolo e col passare del tempo, scomparsa la reliquia, essa si è tramutata nell’esaltazione della protezione della Theotokos. (Cfr. Garib G., Maria madre di Dio nell’Oriente cristiano, op. cit., p. 140; Idem, La Madonna nell’anno liturgico bizantino, op. cit., pp. 163–170).

2. Ciclo delle feste mobili o Temporale
Esso comprende tre parti:
- Triodio di 10 settimane che si divide in preparazione alla quaresima, quaresima e settimana santa. Qui la Vergine è presente il quinto sabato detto “Sabato dell’Acatisto” e nella settimana santa dove la si incontra intimamente associata alla Croce e alla sepoltura del Figlio;
- Pentecostario che ha un carattere gioioso per cui è proibito digiunare e inginocchiarsi. Nel primo venerdì dopo Pasqua si celebra La Theotokos, Fonte viva (Zoodóchos Pighí);
- Ottoeco che raccoglie le rimanenti settimane che vanno dalla Domenica di tutti i Santi al periodo quaresimale. Il comune di questo ciclo commemora ogni mercoledì la Madre di Dio, ma oltre al mercoledì la Vergine occupa anche un grande posto nelle domeniche e in generale ogni giorno, attraverso il canto dei numerosi Theotokoia che chiudono ogni serie di tropari.

Bibliografia
GRASSO A., Maria di Nazareth. Saggi teologici, Editrice Istina, Siracusa 2011; BUX N., Maria nella eucologia bizantina, in Rivista Liturgica, 85(1998), nn. 2-3: La  “Theotokos” nel dialogo ecumenico, pp. 363-376; NISSIOTIS N., Maria nella teologia ortodossa, in Concilium, 8 (1983), pp. 66–91; STIERNON D., Marie dans la théologie ortodoxe greco-slave, in Maria, 7(1988), pp. 239–339; GRUMEL V., Le miracle habituel de Notre-Dame des Blachermes à Costantinople, in Echos d’Orient, 30(1931), pp. 129-146; TONIOLO E., L’Inno Acatisto, monumento di teologia e di culto mariano nella Chiesa bizantina, in AA.VV., De cultu mariano saeculis VI-XI ex documentis liturgicis et ex appellativis B.V. Mariae abscriptis, IV, PAMI, Roma 1972, pp. 1-39); GARIB G., La festa della natività di Maria tra Oriente e Occidente, in AA. VV., Maria Bambina. Storia e riflessioni teologiche di una devozione, Queriniana, Brescia 1986, pp. 135-183; LEDIT J., Marie dans la liturgie de Byzance, Beauchesne, Paris 1976.

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