Nella sua Mission en Phénicie, a p. 218, Renan scriveva; « il culto della Vergine è profondissimo presso le razze del L. e costituisce il grande ostacolo agli sforzi dei Protestanti presso quei popoli. Essi cedono su tutti i punti, ma quando si tratta di rinunziare al culto della Vergine, un legame più forte di essi li trattiene ». Ciò deriva principalmente dal legame che unisce il L. a Maria. Scrittura e liturgia esaltano un tale legame, Essa, la diletta da Dio, viene dal L., « Veni de Libano » (Uff. dell'Imm. Conc., 8 dicembre, 3° resp. del I nott.); Essa s'innalza « come il cedro del L. », « sicut cedrus Libani » (Ibid,); il profumo delle sue vesti è e come il profumo del L. », « odor vestimentorum tuorum sicut odor Libani » (Cant, 4, 11). I Libanesi, consapevoli di ciò, si sentono tutti, cattolici e ortodossi e perfino musulmani, indissolubilmente legati a Maria, Nelle Litanie Lauretane, dopo l'invocazione « Rosa mystica », inseriscono l'invocazione, « Cedro del L., prega per noi ». Subito dopo, il Sacerdote, in cotta e stola, incensa, sale i gradini dell'altare, prende l'immagine della Vergine e si volge verso i fedeli, i quali cantano un inno a ritmo cadenzato: « O Vergine, Madre nostra, ben lontano è il vostro corpo, ma ecco qui su di noi la protezione della vostra preghiera.... Voi siete nostra madre e nostra speranza, nostro onore e nostro rifugio... O buona e compassionevole Maria, non ci abbandonate ma salvate i vostri servi, affinché noi possiamo ringraziarvi nei secoli dei secoli » (Liturgia maronita, Inno del « Saluto all'Immagine »). I santuari mariani del L. sono numerosi: sono state contate 1800 chiese, di tutti i riti, dedicate alla Vergine. A Lei, inoltre, sono dedicati più di mille altari. Delle suddette chiese, una sessantina sono luoghi di pellegrinaggio da parte degli abitanti dei dintorni o di tutta la piccola nazione (10.400 Km²), A Beyrut (la capitale del L.) fra le numerose chiese, vi sono parecchi santuari mariani, fra i quali sono degni di particolare menzione quelli di « Nostra Signora dell'Annunciazione », « Nostra Signora della Luce », « Nostra Signora dei Doni » e la chiesa dell'Università di S. Giuseppe, dei PP. Gesuiti. Il santuario di « Nostra Signora della Collina » di Deir-el-Qamar (che nei secoli XVII e XVIII fu capitale del principato libanese) è famoso per i « giuramenti ». In pieno tribunale, si udivano gli accusatori gridare: « Vieni a giurare dinanzi alla Madonna che tu dici la verità, e che Maria, la quale vede tutto, ti colpisca se tu menti ». Nel 1860, la piccola armata cristiana che salvò il nord del paese, marciava sotto una bandiera bianca con l'immagine della Vergine con la scritta: « Aiuto dei cristiani, pregate per noi ». Gli uomini portavano tutti medaglie e scapolari e, camminando, recitavano le litanie e, combattendo, pregavano ad alta voce, Nel 1904, in occasione del 50° anniversario della definizione del dogma dell'Immacolata, veniva eretta, sopra una altura presso il villaggio di Harissa, una statua della Madonna dalle braccia aperte. È la « Regina del L. ». Degno di rilievo è il fastoso programma dell'anno Mariano 1954, con una « Peregrinatio Mariae » svolta nei mesi di giugno-settembre mediante predicazioni di missioni al popolo in 145 stazioni, e col Congresso Mariano Libanese celebrato a Beyrut (21-24 ottobre) con la partecipazione del Legato Pontificio Card, Roncalli, poi Giovanni XXIII. Veniva anche organizzata una grandiosa e significativa « Esposizione Mariana », con sette « stands »: 1) Maria nell'Antico Testamento; 2) Maria nel Nuovo Testamento; 8) Maria nella dogmatica cristiana; 4) Maria nell'Islam; 5) Maria nella Chiesa d'Occidente; 6) Maria nella Chiesa d'Oriente; 7) Maria nel L. Il 24 ottobre, a chiusura del Congresso, il Card. Legato riceveva dalle mani del Presidente della Repubblica Libanese l'aureo diadema con il quale incoronava l'augusta «Regina del L. » (v. L'Anno Mariano nell'Urbe e nell'Orbe, tip. Poliglotta Vaticana, 1958, pp. 320-327).

Bibliografia
GOUDARD I., S.J., La Sainte Vierge au L., Parigi 1908, II ed. interamente rifatta dal P. H. Jalabert S.J., Stamperia cattolica, Beyruth (1955), 308 pp.) ASSEMANI P., La devozione dei Maroniti alla Madonna provata dai libri liturgici, in «Alma Socia Christi », V. 2, pp. 96-102; DOUMIT M., La dévotion mariale populaire au L., presso Du Manoir, IV, 1956, pp. 867-874; JALABERT H., S.J., Le L., terre de Marie, Centre Marial Canadien, Nicolet, 1956, 31 pp. (« Les Tracts Marials », 70).