Filosofo, teologo e poeta. Nato nel 1073, studiò ed insegnò a Parigi con grande successo. In seguito ad una penosissima ed avvilente vicenda, abbracciò la vita monastica fra i benedettini di S. Dionigi. Varie sue proposizioni, denunziate da S. Bernardo, vennero condannate dal Concilio di Sens. Morì nel 1142. Lasciò varie opere, tra le quali 34 discorsi e tra essi: 1) In Annuntiatione B. Virginis (PL 178, 379-388); 2) In Natali Domini (col. 388-389); 3) In Purificatione sanctae Mariae Virginis (col. 417-425); 4) In ramis palmarum (col. 448-553); 5) In Assumptione B. Mariae (col. 539-547). Tra gl'inni si trovano: 1) In Purificatione B. Mariae Virginis (col. 792-793); 2) In Festis B. Mariae (col. 1803-1804); 3) Hymnus in Annuntiatione B. Mariae Virginis (col. 1815-1818). Secondo il P. Le Bachelet, appartiene probabilmente ad A. anche un Discorso sulla Concezione di Maria SS. (Cfr. DthC, VII, 1005). È stato falsamente attribuito ad A. un Tractatus Magistri Petri Abaelardi de Conceptione beatae et gloriosae Virginis Mariae (ed. Alva y Astorga P., in «Monumenta antiqua Immaculatae Conceptionis Sacratissimae Virginis ex variis auctoribus antiquis », I, Lovanii 1664, coli. 118-138).

Bibliografia
STEGMIÌLLER-BARBIAN L., A., in « Lex-Marien », fase. I, 15-16; WEISWEILER A., A. und die leibliche Aufnahme in den Himmel, in « Scholastik », 25 (1950) pp. 235-248.