Il 2 luglio del 1558, due bambine del paese che si trovavano a pascolare il loro gregge fra boschi e radure della valle prospiciente l’abitato di Gerosa, dopo aver passato l’intera giornata ad accudire le pecorelle, verso sera si sentono bruciare dalla sete, ma non hanno a disposizione acqua e non possono abbandonare il loro gregge. Decidono allora di mettersi in ginocchio e pregare ed è a questo punto che appare loro la Santissima Vergine. Ella stringe le loro mani, le conforta con il suo «celestiale sorriso», indica una vena d’acqua purissima che comincia a sgorgare ai loro piedi e le invita a refrigerarsi. Poi ordina loro di annunciare agli abitanti del paese la Sua volontà: che si edifichi in quel punto una chiesa. A prova della sua apparizione invita le fanciulle a mostrare a tutti la sorgente, poi si congeda da loro annunciando che entro otto giorni sarebbe ritornata per prenderle e portarle con sé in paradiso. Il popolo di Gerosa accorse ad ammirare la sorgente e, immediatamente, si diede fa fare per edificare una prima cappella sul posto indicato dall'apparizione. Sorse nel tempo un grandioso Santuario dedicato alla Vergine sotto il titolo di "Madonna della foppa".
Alla prima apparizione ne segue, a meno di cinquant’anni dopo, una seconda, proprio nel 1630, l’anno in cui dilagava la peste portata dai Lanzichenecchi. Come in tutta la Lombardia, l’epidemia si diffonde anche nella Valle Brembilla. La Madonna appare in sogno ad un’altra fanciulla di nome Diana Locatelli, abitante nella località Bura e  dice alla bambina di dare l’annuncio che, quanti si fossero recati ad onorarla nel suo nuovo Santuario della Foppa, non sarebbero stati contagiati dal morbo.
Il culto della Madonna della Foppa, venne approvate dal vescovo di Bergamo, Mons. Luigi Speranza che, con una lettera pastorale del 18 aprile 1866 chiese notizie di «quei luoghi nei quali siano avvenute o apparizioni o miracoli della B.V., o si trovi in particolare venerazione alcuna o chiesa o cappella o immagine di Maria Vergine, che nel minor possibile spazio di tempo ci trasmettano copia autentica di di tutti i documenti note e memorie scritte e stampate, riguardanti le apparizioni, i miracoli, il culto della B.Vergine, che si trovassero nei loro archivi, ed in quelle rispettive fabbricerie e che fossero appesi alle pareti, o notati su libri delle sacrestie, o che si serbassero presso alcune persone».