Maria, stella dell'evangelizzazione
Omelia del 31 ottobre 2009 di Mons. Giuseppe Molinari, Arcivescovo dell'Aquila


1. Un grazie particolare a Monsignor Guido Todeschini, fondatore e instancabile animatore di Telepace. A tutti coloro che collaborano con lui in questa grande famiglia di Telepace.
Un particolare saluto ai confratelli Vescovi e a tutti i sacerdoti presenti.

2. Al saluto unisco un grazie sincero non solo per l’invito a questo momento bello e importante, ma prima di tutto per la vicinanza affettuosa e concreta di Telepace e di tutti i suoi amici al popolo de L’Aquila dopo la grande tragedia del terremoto del 6 Aprile scorso. Ho detto vicinanza concreta perché da questa solidarietà è nato il nuovo monastero per le sorelle Clarisse della comunità di Santa Chiara in Paganica. Certamente molti dei nostri telespettatori hanno potuto vedere l’inaugurazione del monastero teletrasmessa da Telepace. Anche a nome delle sorelle Clarisse e di tutta la chiesa aquilana rinnovo il mio grazie sincero a Monsignor Guido Todeschini e a tutti gli amici di Telepace.

3. Maria Stella dell’ Evangelizzazione. Un bel titolo della Madonna. E sapete la storia di questa invocazione così originale e attuale. Sapete come tutto è nato in quel viaggio apostolico di Giovanni Paolo II in Senegal (Febbr. ‘92). Conoscete la proposta che lo stesso Santo Padre fece a Monsignor Todeschini. La risposta entusiasta del fondatore di Telepace, l’incarico all’artista Dina Bellotti la quale già nel Luglio del 1992 aveva realizzato l’ opera. Il 6 Ottobre 1992, il Santo Padre Giovanni Paolo II, tramite la Segreteria di Stato, fece pervenire a Monsignor Todeschini la preghiera del Papa a Maria Stella dell’ Evangelizzazione. E nell’ udienza generale del 21 Ottobre 1992 l’icona fu benedetta dal Papa che l’ affidò a Telepace come sua celeste patrona. Nel Novembre del 2004 S.E. Monsignor Carraro (allora vescovo di Verona) benedisse la prima pietra del santuario in onore di Maria Stella dell’ Evangelizzazione. E nel Luglio del 2008 (4 anni dopo) S.E. Monsignor Zenti, attuale vescovo di Verona, ha consacrato il nuovo santuario e l’altare. Ecco, molto in sintesi, la storia di questa festa che oggi celebriamo.

4. Giovanni Polo II, ricordando a Monsignor Todeschini che il titolo di Stella dell’ Evangelizzazione fu dato a Maria dal servo di Dio Paolo IV nella Esortazione Apostolica “Evangelii Nuntiandi” (82) aggiunse con un certo rammarico: “Quello di Stella dell’ Evangelizzazione è un titolo che pochi conoscono e quindi con il quale forse nessuno invoca Maria”. E il Santo Padre aggiunse: “ C’è bisogno di un’icona con una preghiera specifica come pure di un mezzo di comunicazione per propagarne il culto e la devozione”. Il Papa, in quell’occasione promise di scrivere egli stesso la preghiera e affidò a Telepace, nella persona del suo fondatore, la missione di far conoscere Maria con questo bellissimo titolo. Una missione che in questi anni Telepace sta realizzando con entusiasmo e frutti concreti. Perché il bene che questa televisione cattolica diffonde nell’Italia e nel mondo è come un prolungamento silenzioso ed efficace di quella opera evangelizzatrice di Maria Santissima intrapresa già dal mattino della Pentecoste, quando Maria, insieme agli Apostoli, ricevette il dono grande dello Spirito Santo.

5. Ma che significa in fondo evangelizzare? Maria, Stella dell’Evangelizzazione ce lo vuole ricordare questa sera in modo semplice, ma chiaro ed efficace. Evangelizzare significa innanzitutto portare Gesù Cristo ai nostri fratelli e sorelle che ancora non lo conoscono. Oppure lo hanno dimenticato. O peggio lo hanno rifiutato (magari senza neppure conoscerlo). Guardiamo a Maria. Dopo che l’ Angelo le ha annunciato che sarà la Madre di Gesù, il Figlio di Dio, dopo che il Salvatore ha preso dimora nel suo grembo verginale Maria, portando in sé stessa il Figlio di Dio corre a trovare la sua parente Elisabetta. Maria va da Elisabetta certamente per portare il suo aiuto; ma Maria porta, innanzitutto, quel Dio che Ella sente già palpitare nel suo grembo.

6. Ogni Apostolo ed ogni missionario dovrebbe contemplare e meditare spesso questa scena. Maria non porta se stessa, la sua bravura, la sua intelligenza, le sue capacità, le sue risorse umane e spirituali di sposa e mamma giovanissima. Porta Gesù, Figlio di Dio, l’unico Salvatore del mondo. Ogni apostolo e ogni missionario, ogni uomo e donna che ricevono la grande missione di mettersi al servizio del Vangelo, non possono portare in se stessi, le proprie convinzioni, le proprie povere parole, ma l’unica Parola di Dio che si è fatta carne. Questa consapevolezza rende estremamente umili ma anche santamente coraggiosi.

7. Evangelizzare significa inoltre portare la gioia. La gioia, quella vera, quella che nessuno potrà mai toglierci è legata in modo indissolubile a Cristo, colui in cui abita tutta la gioia del cielo. Chi incontra Cristo lo riconosce e lo accoglie, incontra la gioia che si è fatta carne in mezzo a noi. La gioia che può rischiarare ogni nostro sentiero buio e ogni nostro pensiero ferito dalla tristezza. Rileggiamo il brano di Luca: “In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi il Bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo”. Come è bello vedere queste due mamme che si incontrano e si abbracciano. Ma come è ancora più bello e commovente contemplare questo travasare di gioia da una madre all’altra, da un grembo all’altro, da Maria ad Elisabetta. E all’inizio di questa invasione di gioia c’è un bimbo piccolo, invisibile, nascosto ancora nel grembo di Maria. È piccolo ed invisibile, ma già si annuncia come Colui che porta con se tutta l’infinita risorsa di gioia di cui l’umanità ha bisogno! Carissimi fratelli e sorelle ricordiamolo sempre: evangelizzare significa portare la lieta notizia, significa portare la gioia. Se pretendiamo di portare il Vangelo di Cristo con parole spente dalla tristezza e con una vita che non crede nella gioia portata da Cristo fermiamoci. Non siamo fatti per evangelizzare perché saremmo, invece, la più mostruosa negazione della buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo.

8. Ed infine evangelizzare significa portare una gioia non semplicemente individuale, che consoli solo qualcuno alle prese con le proprie personali tristezze. Ma evangelizzare significa come disse l’angelo ai pastori di Betlemme “Annunciare una gioia che è per tutto il popolo”. L’annuncio cristiano non è unicamente per dissipare le tristezze di qualche spirito solitario. Ma è una gioia per tutti, per tutti i popoli, di tutti i tempi e di tutti i continenti.

9. Ed è una gioia che si identifica con la vera liberazione degli uomini e delle donne di tutta la terra. Lo annuncia Maria dopo il saluto gioioso di Elisabetta quando innalza il suo canto di ringraziamento al Signore: il Magnificat (Lc.1,46 e seguenti). Ma questa stessa gioia che è promessa di totale liberazione per tutti i popoli l’annuncerà poi in modo particolare Gesù nella sinagoga di Nazareth, all’inizio della sua missione, citando ed applicando a se stesso la profezia di Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai popoli il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore” (Lc.4,18 e seguenti).

10. Possa Maria Santissima, Stella dell’Evangelizzazione fare di ognuno di noi uomini e donne colmi dello Spirito, che sappiano ogni giorno vivere la esaltante missione dell’Evangelizzazione, aiutandoci a portare Cristo agli uomini e alle donne del nostro tempo. E insieme con Cristo ci aiuti a portare la gioia quella vera, quella che solo Gesù può dare. Una gioia che è il segno più bello e sicuro che la vera liberazione sta dilagando nel mondo. E i nostri fratelli e sorelle di tutto il mondo vincano ogni schiavitù ed oppressione. Possano ormai gustare e sperimentare la meravigliosa libertà con la quale Cristo ci ha liberati. Maria Stella dell’Evangelizzazione, ci protegga, ci aiuti e ci conforti in ogni momento della nostra vita ed in ogni passo del nostro cammino.
 





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