Assidui e concordi nella preghiera assieme con Maria
Relazione al Convegno Diocesano di Mons. Eduardo Davino del 2003
DIOCESI DI PALESTRINA



"Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano.
C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelota e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insiemi con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù…." (At.1,12).
Questa bella pagina degli Atti può essere ricca di spunti di riflessione per vivere una autentica devozione a Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa.
La Vergine Santa che muoveva i primi passi, dopo l'Assunzione al cielo di Gesù, suo fondatore, deve essere sempre per noi Madre e Maestra.
Siamo soliti invocare Maria, vita, dolcezza e speranza nostra, perché Madre, ma nello stesso tempo dobbiamo sentire la sua voce che a noi, come ai servi alle nozze di Cana, ripete: " Fate quello che vi dirà" ( Gv. 2,5).
Ed anche noi , come gli Apostoli, aderendo all'invito del Signore, siamo chiamati ad essere: "…assidui e concordi nella preghiera…insieme con Maria, la Madre di Gesù…" (At. 1,14).
L'ecclesiologia di comunione, la comunione nella Chiesa, costituisce l'essenza stessa della Chiesa.
Non vi è Chiesa senza comunione ed una Chiesa priva di comunione non sarebbe, per altro, credibile.
E' Gesù stesso che lo ricorda quando nella Sua preghiera sacerdotale chiede al Padre: " Non prego solo per questi ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me, perché tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me, e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" ( Gv. 17,20-21).
Per questo motivo il S. Padre nella lettera Apostolica " terbio millennio adveniente" invitava i cristiani ad un esame di coscienza nel quale, fra l'altro, chiedersi: " Si consolida nella Chiesa universale ed in quelle particolari l'ecclesiologia di comunione della Lumen Gentium….?( 36).
Ed i Vescovi italiani, a loro volta ricordano che: " nessuno è un'isola nella Chiesa, ma tutti sono parte dell'unico popolo di Dio che ha nella Chiesa locale la sua piena manifestazione".
( Comunione e comunità, 39 ).
Di qui l'esigenza di sentire forte e vivere la diocesanità in tutte le sue espressioni.
Opportunamente, al riguardo, il Card. Ruini, nella sua prolusione ai lavori della recente Assemblea dei Vescovi italiani ammoniva: " Le numerose esperienze e vie nuove di proposta della fede e della vita cristiana, tra cui in particolare i movimenti ecclesiali, che ottengono spesso confortanti risultati di autentica evangelizzazione e formazione di credenti e di evangelizzatori, sono chiamate ad inserirsi con vero spirito di comunione nel tessuto parrocchiale e diocesano, per esserne fermento vivificante.
Soltanto una reale sinergia, a livello di diocesi , tra tutte le forze vive della nostra pastorale può consentire inoltre una efficace presenza evangelizzatrice negli ambienti di lavoro e di vita,che nell'attuale contesto socio-culturale è sempre più indispensabile".
Accogliendo questi autorevoli insegnamenti potremo essere davvero autentici devoti di Maria e voglia Iddio che non abbiamo mai a meritarci il rimprovero di Paolo ai cristiani di Corinto: " Vi esorto pertanto fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d' intenti.
Mi è stato segnalato infatti… che vi sono discordie tra voi. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: " Io sono di Paolo ", " Io invece sono di Apollo", " E io di Cefa", " E io di Cristo!".
Cristo è stato forse diviso?" ( I Car. 1,10-12).
Forse non meritiamo un siffatto rimprovero, ma certamente abbiamo da riflettere e modificare qualcosa.
La Vergine Santissima, Madre della Chiesa e Madre dell'unità ci ottenga da Dio il dono della comunione piena perché anche di noi si possa dire, come della prima comunità cristiana: " La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un'anima sola… ( At. 4,32)…
Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" ( At. 2,42).
Con questo auspicio tutti vi benedico nel Signore.





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