Santo Rosario in famiglia
Lettera alle famiglie di Mons. Francesco Micciché del 29 novembre 2002
DIOCESI DI TRAPANI



Carissimi genitori,
vi chiedo la carità di farmi un po' di spazio nella vostra vita per condividere con voi l'esperienza esaltante e complessa alla quale siete chiamati dal Padre di ogni grazia e misericordia.
Anch'io vivo con trepidazione e speranza la mia missione di padre della Chiesa santa di Dio che è in Trapani, consapevole della complessità dei problemi e della ricchezza di Grazia che c'è nella famiglia ecclesiale.
Siamo prossimi all'Avvento, tempo liturgico forte, che ci introduce alla celebrazione del mistero della nascita di Gesù, il figlio della Vergine Maria, sposa purissima di Giuseppe.
L'Avvento è tempo di attesa e l'attesa è sempre carica di speranze, di desideri, di sogni, di progettualità e di propositi.
L'attesa del Messia Salvatore affonda le sue radici negli inizi dell'umanità, in quell'Eden paradisiaco nel quale Dio aveva posto i nostri progenitori, creati per la felicità, la vita, la pace.
A causa del peccato essi si ritrovarono "nudi", si riscoprirono cioè poveri, infelici, corrosi dall'odio, in disarmonia tra di loro e con il creato.
Quell'atto umano, libero e trasgressivo, il peccato originale, sta a monte della storia travagliata, intricata e tragica dell'umanità.
Un racconto non favolistico, ma tremendamente vero, che, per la benevolenza di Dio, ha trovato uno sbocco positivo, una luce di speranza nelle parole della Genesi, nel testo definito Protovangelo, lieta notizia che dà senso alla storia: "Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno" (Gen. 3,15).


La donna di questa profezia appare all'orizzonte dell'umanità come il rifugio sicuro, l'ancora della salvezza, l'aurora di un giorno nuovo, il segno della speranza che non delude.
È la stessa donna che l'Apocalisse, ultimo libro ispirato della Bibbia, descrive: "Vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle" (Ap. 12,1)
Maria di Nazaret è storicamente questa donna annunziata, ella è il fiore che nasce nel deserto del mondo e porta vita, profumo, colore, gioia.
Il santo Padre Giovanni Paolo II, in un momento così particolare della storia dell'umanità, segnata da carestie, terremoti, terrorismo, guerre, povertà e miserie di ogni genere, in questa svolta epocale dagli esiti incerti, propone ai cristiani, e alle famiglie in maniera particolare, di ritornare con generosità e prontezza alla pia pratica del Santo Rosario e proclama quello che viene "Anno del Rosario"


Il Rosario è compendio del Vangelo.
"Riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario". Questo invito del Santo Padre nasce dalla consapevolezza che il Rosario "offre un'opportunità spirituale e pedagogica per la contemplazione personale, la formazione del popolo di Dio, la nuova Evangelizzazione. Il Rosario nulla toglie alla centralità dell'Eucaristia, ma le fa da supporto, la introduce e la riecheggia".
Quando in una famiglia c'è l'attesa di un bambino, l'attenzione e le premure verso la mamma del nascituro si fanno più intense, l'affetto che la circonda più palpabile.


La madre, nel cui grembo si va formando la nuova creatura, è segnata dal mistero della vita che si rinnova in maniera unica e desta incantato stupore.
La madre accoglie nel suo essere la potenza creatrice di Dio, ne diventa strumento indispensabile perché il miracolo della vita si rinnovi sulla faccia della terra. Davanti al mistero della maternità dovremmo con occhi stupiti e cuore incantato cantare la gioia della vita.
Il cammino dell'Avvento ci conduce al presepe, alla nascita del Redentore Gesù Cristo, ma questo cammino è accompagnato dall'attenzione-premura verso la madre, la dolcissima Maria.


Il nostro obiettivo è Cristo, la nostra passione è Lui, la nostra gioia è la contemplazione del suo Volto, la nostra meta è la santità, la vita secondo lo Spirito.
Il Santo Rosario ci aiuta a contemplare Cristo e Maria è l'Odigitria, Colei che ci accompagna e ci indica la Via.
Recitando il Rosario contempliamo con Maria il volto di Cristo.
"Il nostro sguardo di amore a Cristo, sull'esempio di Maria, è interrogativo-penetrante-addolorato-radioso-ardente. Senza contemplazione, il Rosario è corpo senz'anima. Contemplazione salutare è ricordare eventi che non sono soltanto un "ieri" ma sono anche l'oggi della salvezza".
I misteri della vita di Cristo si snodano davanti ai nostri occhi così come il Vangelo ce li ha consegnati. Sono gli eventi gaudiosi, dolorosi, gloriosi e luminosi che il Verbo fattosi carne nel seno di Maria ha attraversato con libera volontà, uniformandosi pienamente e totalmente al volere del Padre, vivendo tra la gente la sua esistenza terrena umile, segnata dalla fatica, dalle gioie, dal dolore, dalla morte e, fatto unico nella storia, dalla Risurrezione, all'alba del terzo giorno.


Mi rivolgo a voi, carissimi genitori, perché nella vita spesso frenetica e tumultuosa delle famiglie possiate ritagliare un piccolo spazio di silenzio, dieci minuti, per leggere lentamente e assaporare la pagina di Vangelo che narra del mistero.
Il Rosario è preghiera meditativa e del cuore, preghiera della famiglia e per la famiglia; è la famiglia che prega; è la famiglia che resta unita. "Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, si propone come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti di questa crisi epocale". È un esercizio possibile, è una proposta fattibile, è un tempo ritrovato per vivere la gioia della comunione famigliare, è una salutare immersione nello spirito, ferito da tanti messaggi equivoci e devianti.
Vi propongo di prendere il Rosario tra le mani; sentirete sciogliersi dentro di voi i tanti legami negativi che inchiodano e incatenano l' io confuso, stordito, posseduto dalle cose, inquinato da un pensiero sempre più lontano dalla fede e sempre più carnale.
Il Rosario è arma dei deboli, preghiera di consolazione per eccellenza, balsamo per il cuore, luce per la mente, forza per la volontà. Con il Rosario la famiglia ritorna ad essere protagonista nel processo educativo dei figli, spazio vitale di esperienza cristiana vera, luogo privilegiato della comunicazione della fede.
Il Rosario accompagna il cammino di fede dei componenti della famiglia che trovano in esso il filo conduttore del loro credere, sperare, testimoniare Cristo. Attraverso il Rosario impariamo Cristo alla scuola di Maria, ci conformiamo a Cristo con Maria, supplichiamo Cristo con Maria, annunziamo Cristo con Maria.


Vi propongo lo schema del Rosario da seguire nelle quattro settimane di Avvento così come ce l'ha consegnato il Papa.
IL NUOVO ROSARIO
MISTERI DELLA GIOIA
Lunedì e Sabato
1. L'Annunciazione
2. La visita di Maria a Elisabetta
3. La nascita di Gesù
4. La presentazione al Tempio
5. Gesù dodicenne tra i dottori al Tempio
MISTERI DELLA LUCE
Giovedì
1. Il battesimo nel Giordano
2. Le nozze di Cana
3. L'annuncio del Regno di Dio
4. La Trasfigurazione
5. L'istituzione dell'Eucaristia
MISTERI DEL DOLORE
Martedì e Venerdì
1. Gesù al Getsemani
2. La flagellazione
3. L'incoronazione di spine
4. La salita al Calvario
5. La morte in Croce
MISTERI DELLA GLORIA
Mercoledì e Domenica
1. La Resurrezione
2. L'Ascenzione
3. La Pentecoste
4. L'Assunzione di Maria al Cielo
5. Maria incoronata regina degli Angeli e dei Santi

I CONSIGLI DEL PAPA
L'enunciazione del mistero sia seguita dalla proclamazione di un passo biblico corrispondente.
In un momento di silenzio si fermi lo sguardo sul mistero meditato.
Il Padre Nostro ci aiuti a vivere la nostra preghiera in comunione con i fratelli.
Nell'Ave Maria ripetuta per dieci volte si ponga l'accento sul suo baricentro, che è il nome di Gesù.
Il Gloria, culmine della contemplazione, sia messo bene in evidenza.
Per sottolineare il legame tra il Rosario e la vita ciascun mistero si concluda con un'invocazione volta a ottenere i frutti specifici del particolare momento della vita di Gesù contemplato.



Sentitemi vicino a voi quando vi riunite in famiglia a pregare con il Santo Rosario, ricordatemi alla Vergine Santa alla Quale ho consegnato la mia vita fin dalla più tenera età ed oggi con gioia mi riconsacro a Lei, mia dolcissima e potente mamma.
A Lei vi affido, carissimi genitori, vi consegno a Lei, alle sue premure materne, al suo amore purissimo.
"O Gesù, venga il tuo Regno nella nostra diocesi, per mezzo di Maria tua santissima Madre".
Con simpatia ed affetto vi abbraccio nel Signore e benedico.


Trapani, 29 Novembre 2002


+ Francesco Miccichè
Vescovo




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